Le divisioni sono palpabili non solo fra Nato e Ue, ma anche in seno all'Europa stessa. E qualcuno potrebbe approfittarne.
È un** Occidente diviso**, quello che si trova a dover affrontare oggi le sfide legate alla sicurezza. È questa la sensazione che domina all'edizione di quest'anno** dellaconferenza sulla sicurezza di Monaco**. Le divisioni esistono nella Nato fra Europa e Stati Uniti, ma anche in seno all'Europa, per via della Brexit.
Il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier chiede chiarezza al Regno Unito: "Noi siamo aperti a lavorare su un partenariato su difesa e sicurezza. Ma Londra ci deve dire chiaramente se è su un accordo di libero scambio, per esempio, che dobbiamo lavorare. Conosciamo bene le discussioni a Londra, su altre opzioni come una zona di libero scambio, ma vogliamo vederci chiaro".
Divisioni che potrebbero andare a vantaggio, fra gli altri, della Russia, fa capire Sergey Karaganov, capo del Consiglio per la politica estera e di difesa (Cfdp) che consiglia il Cremlino: "Se ci impongono un'altra guerra fredda, stavolta avremo molte più chance di vincerla, ma non vogliamo giocare a questo gioco". Il riferimento è al fatto che se un tempo l'Urss era opposta a Occidente e Cina, ora Pechino è alleata di Mosca.
Parole di sfida che stonano con l'apparenza garbata dei delegati della conferenza di Monaco, Ma non con la sostanza, dice il nostro inviato Andrei Beketov: "Il rapporto preliminare mette in evidenza le tensioni tra Nato e Russia. Ma qui il capo del Pentagono anziché mostrare solidarietà agli alleati europei ha chiesto contratti a ditte americane"