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Scoperta maxi truffa da 80 milioni di euro nel fotovoltaico, coinvolte sei mila persone in Italia

Una centrale solare è visibile nella prefettura di Hainan, nella provincia occidentale del Qinghai, in Cina, il 1° luglio 2025. (Foto AP/Ng Han Guan, archivio)
Una centrale solare è visibile nella prefettura di Hainan, nella provincia occidentale del Qinghai, in Cina, il 1° luglio 2025. (Foto AP/Ng Han Guan, archivio) Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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L'operazione "Cagliostro", guidata da Guardia di finanza e Polizia, ha scoperto un'organizzazione transnazionale che prometteva alti guadagni tramite investimenti nel settore fotovoltaico. In realtà si trattava di uno schema Ponzi

La Guardia di finanza e la Polizia postale hanno scoperto una maxi truffa da 80 milioni di euro per falsi investimenti nel settore fotovoltaico che avrebbe colpito almeno seimila persone in tutta Italia. Lo ha annunciato venerdì in un post su X la Polizia di Stato.

Il portale www.voltaiko.com, su cui avveniva la presunta truffa, è stato sequestrato e almeno 95 conti correnti sono stati bloccati. Dieci persone sono indagate in quella che gli inquirenti hanno ribattezzato operazione "Cagliostro".

La Guardia di finanza ha sequestrato anche lingotti d'oro, beni di lusso e criptovalute nel corso di perquisizioni domiciliari in dieci province: Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara e Ragusa.

L'operazione "Cagliostro"

Gli agenti hanno ricostruito le azioni di un gruppo criminale transnazionale che proponeva alle vittime di investire nel settore delle energie rinnovabili attraverso il leasing di pannelli fotovoltaici in Paesi ad alta produttività energetica, promettendo alti rendimenti mensili o trimestrali.

Non era prevista nessuna installazione di impianti fisici nelle abitazioni dei clienti, ma solo la promessa allettante di guadagni rapidi ed elevati.

Le somme investite erano però vincolate per tre anni in modo da allargare enormemente la leva finanziaria ed evitare che le vittime potessero richiedere indietro i propri soldi.

In realtà, i pannelli solari non esistevano e gli investimenti crescevano solo grazie alle somme investite dai nuovi partecipanti.

La truffa del fotovoltaico ha usato lo "schema Ponzi"

Secondo gli inquirenti la banda ha adottato il modus operandi tipico del "network marketing multi level dedito alla consumazione di un numero indeterminato di truffe", perpetrate a danno anche di persone fragili, "tipicamente attinenti al cosiddetto Schema Ponzi".

Quest'ultimo è un modello di business piramidale che genera profitti non da investimenti reali ma dall'adescamento di nuovi partecipanti, a cui vengono promessi rendimenti a tassi molto alti e in tempo breve.

I guadagni di chi sta in cima, i primi investitori, derivano dalle somme investite dai nuovi membri e non da veri beni o servizi. Lo schema crolla quando non ci sono più nuove vittime che pagano i partecipanti iniziali.

Lo schema prende il nome dal suo ideatore, Charles Ponzi, un italiano trasferitosi in Canada nei primi anni del '900 che raggirò circa 40mila persone accumulando 15 milioni di dollari attraverso una truffa sulla compravendita di francobolli.

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