Un livestream subacqueo incanta milioni di argentini con pesci trasparenti e stelle marine fluorescenti. Dietro le immagini spettacolari, però, c’è una battaglia per salvare la ricerca scientifica dai tagli imposti dal governo Milei
Pesci dal volto trasparente, granchi che sembrano ragni e stelle marine dai colori psichedelici: uno scenario alieno, a 4.000 metri di profondità nell’Oceano Atlantico, sta ipnotizzando milioni di argentini.
È il livestream della spedizione sottomarina condotta da un team di ricercatori argentini e americani, che esplora il canyon sottomarino di Mar de Plata a bordo di un robot dotato di telecamere ad altissima definizione.
Senza alcuna strategia di comunicazione alle spalle, la diretta su YouTube è diventata virale, totalizzando oltre 1,6 milioni di visualizzazioni al giorno, dominando i notiziari nazionali e scatenando una tempesta social fatta di meme, quiz e antropomorfismi marini.
Alcuni utenti si chiedono “che creatura abissale sei in base a come gestisci lo stress?”, mentre altri ribattezzano un cetriolo di mare “patata dolce” e una stella marina “Patrick”, come il celebre personaggio di SpongeBob.
Scienza in prima linea, nonostante tutto
Dietro la viralità delle immagini c’è il lavoro meticoloso di ricercatori del Conicet, il principale ente argentino di ricerca pubblica, in collaborazione con lo Schmidt Ocean Institute (fondato dall’ex Ceo di Google, Eric E. Schmidt).
Le immersioni durano fino a otto ore al giorno e permettono di esplorare una regione ancora in gran parte sconosciuta, dove si incontrano le correnti calde del Brasile e quelle fredde delle Isole Falkland, creando un ecosistema ricco e raramente osservato.
Tuttavia, mentre la popolazione si emoziona davanti allo spettacolo naturale, i protagonisti del livestream combattono una battaglia meno visibile: la sopravvivenza della scienza pubblica in Argentina. Il governo liberista di Javier Milei ha ridotto drasticamente i fondi destinati alla ricerca, come parte di un piano economico che punta a eliminare il deficit fiscale e a contenere l’inflazione.
Solo nel 2024, il Conicet ha subito un taglio del 21 per cento al budget, mentre gli stipendi dei ricercatori hanno perso il 35 per cento del loro valore reale. Risultato: migliaia di licenziamenti e un’emorragia di cervelli verso l’estero. Ora, grazie alla visibilità ottenuta dal livestream, i ricercatori hanno indetto uno sciopero nazionale di 48 ore, che inizierà mercoledì, per attirare l’attenzione pubblica e politica sulla crisi che sta colpendo il settore.
Tra il livestream e la politica
Se gran parte del pubblico ha accolto il livestream con orgoglio e partecipazione, il governo ha mantenuto un tono più critico. Alcuni esponenti della maggioranza, come il funzionario Alejandro Álvarez, hanno liquidato la trasmissione come “uno spreco”, suggerendo che “sarebbe meglio mostrare le trivellazioni petrolifere offshore”, alludendo al boom energetico che Milei vede come chiave per rilanciare l’economia argentina.
Ma la popolazione sembra avere un’altra priorità, almeno per ora: lasciarsi incantare dal silenzioso balletto delle creature abissali, simbolo di una bellezza nascosta che, proprio come la scienza argentina, merita di essere salvaguardata.