Un rapporto ha rilevato che il cambiamento climatico ha intensificato 26 dei 29 eventi meteorologici studiati, i quali hanno provocato almeno 3700 vittime e sfollato milioni di persone
Secondo una nuova analisi, nel 2024 il mondo ha vissuto in media 41 giorni in più di caldo pericoloso a causa del riscaldamento provocato dall'uomo.
Il rapporto di World Weather Attribution (Wwa) e Climate Central analizza un anno di condizioni meteorologiche estreme e avverte che ogni Paese deve prepararsi all'aumento dei rischi climatici per ridurre al minimo le morti e i danni nel 2025 e oltre.
Il rapporto sottolinea inoltre che è necessaria una transizione molto più rapida dai combustibili fossili per "evitare un futuro di incessanti ondate di calore, siccità, incendi, tempeste e inondazioni".
Il rapporto ha anche rilevato che il cambiamento climatico ha intensificato 26 dei 29 eventi meteorologici studiati che hanno ucciso almeno 3700 persone e ne hanno sfollate milioni.
"Gli impatti del riscaldamento dovuto ai combustibili fossili non sono mai stati così chiari e devastanti come nel 2024", afferma la dott.ssa Friederike Otto, responsabile del Wwa e docente senior di Scienze del clima all'Imperial College di Londra.
"Sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare per evitare che le cose peggiorino: smettere di bruciare combustibili fossili. La principale risoluzione per il 2025 deve essere la transizione dai combustibili fossili, che renderà il mondo un posto più sicuro e stabile".
Milioni di persone sono state esposte a un caldo pericoloso nel 2024
Quest'anno si preannuncia come il più caldo mai registrato: i primi sei mesi hanno visto temperature da record, estendendo a 13 mesi la striscia iniziata nel 2023, con il giorno più caldo della storia registrato il 22 luglio.
Secondo gli scienziati, nel 2024 ci sono stati 41 giorni in più di caldo pericoloso a causa del riscaldamento provocato dall'uomo.
Questi giorni rappresentano il 10 percento delle temperature più calde del periodo 1991-2020 in tutto il mondo.
Il risultato evidenzia come il cambiamento climatico stia esponendo milioni di persone in più a temperature pericolose per periodi più lunghi dell'anno, a causa del riscaldamento del clima provocato dalle emissioni di combustibili fossili.
"Quest'anno le condizioni meteorologiche estreme hanno ucciso migliaia di persone, costretto milioni di persone ad abbandonare le proprie case e causato sofferenze incessanti", afferma Otto.
"Se il mondo non abbandonerà rapidamente il petrolio, il gas e il carbone, il numero di giorni di caldo pericoloso continuerà ad aumentare ogni anno, minacciando la salute pubblica", affermano gli scienziati.
Il riscaldamento indotto dall'uomo sta scatenando eventi meteorologici estremi
Il caldo ha anche alimentato ondate di calore, siccità, incendi, tempeste e forti piogge, causando inondazioni durante tutto l'anno.
In totale, 219 eventi hanno soddisfatto i criteri della World Weather Attribution utilizzati per identificare gli eventi meteorologici di maggiore impatto.
Il team di scienziati ha studiato 29 di questi eventi e in 26 ha trovato prove evidenti del cambiamento climatico. Le inondazioni in Sudan, Nigeria, Niger, Camerun e Ciad sono state l'evento più letale studiato dal gruppo, con almeno 2mila morti e milioni di sfollati.
Se il riscaldamento raggiungerà i 2 gradi, cosa che potrebbe accadere già nel 2040 o 2050, le regioni potrebbero sperimentare periodi simili di forti piogge ogni anno, ha rilevato lo studio, evidenziando come il cambiamento climatico stia rendendo alcuni eventi una "nuova normalità".
L'uragano Helene ha causato 230 morti in sei Stati degli Usa, diventando uno degli uragani più letali degli ultimi 50 anni, secondo solo all'uragano Katrina del 2005.
Gli scienziati hanno scoperto che il cambiamento climatico ha reso 200-500 volte più probabili le alte temperature del mare che hanno alimentato Helene e ha aumentato le sue devastanti precipitazioni del 10 per cento.
I cambiamenti climatici minacciano cambiamenti irreversibili negli ecosistemi, come ha evidenziato un'analisi della siccità in Amazzonia, secondo la quale l'evento era 30 volte più probabile.
L'Amazzonia è fondamentale per la stabilità del clima globale, ma il riscaldamento causato dall'uomo sta spingendo la foresta verso uno stato più secco, con il rischio di un massiccio deperimento degli alberi e il rilascio di grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera.
Più a sud, la zona umida brasiliana del Pantanal, una biodiversità che ospita specie in via di estinzione che non si trovano in nessun altro luogo del pianeta, ha vissuto una delle peggiori stagioni di incendi di sempre.
Secondo gli scienziati, le condizioni di caldo, siccità e vento che hanno provocato gli incendi a giugno sono state rese più intense del 40 per cento dai cambiamenti climatici.
Il riscaldamento globale ha causato più danni di El Niño nel 2024
Molti eventi estremi all'inizio del 2024 sono stati influenzati da El Niño. Tuttavia, la maggior parte delle analisi del Wwa ha rilevato che il cambiamento climatico ha avuto un impatto maggiore rispetto a El Niño nel determinare questi eventi, compresa la storica siccità in Amazzonia.
Questo dato è in linea con la tendenza più ampia secondo cui, con il continuo riscaldamento del pianeta, gli effetti del cambiamento climatico prevalgono sempre più su altri fattori naturali che influenzano il tempo.
Il rapporto definisce quattro risoluzioni per il 2025 per affrontare il cambiamento climatico e proteggere le persone dalle condizioni meteorologiche estreme: un più rapido abbandono dei combustibili fossili, miglioramenti nell'allerta precoce, segnalazione in tempo reale delle morti per calore e finanziamenti internazionali per aiutare i Paesi in via di sviluppo a diventare più resilienti.