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Scoperta l’antica città di Lyncus: la Macedonia rivela le sue radici nell’Impero di Alessandro Magno

Il sito di scavo nella Macedonia settentrionale
Il sito di scavo nella Macedonia settentrionale Diritti d'autore  Cal Poly Humboldt's Cultural Resources Facility
Diritti d'autore Cal Poly Humboldt's Cultural Resources Facility
Di Jonny Walfisz
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Ritrovata in Macedonia la città di Lyncus, culla di Euridice e punto strategico per le rotte commerciali antiche. Un sito chiave per la storia dell’Impero Macedone e di Alessandro Magno

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Per oltre quindici anni, gli archeologi hanno creduto che il sito di Gradishte, scoperto negli anni '60, fosse un semplice avamposto militare macedone. Situato vicino al villaggio di Crnobuki, in Macedonia del Nord, il sito era stato interpretato come un punto di difesa contro i Romani al tempo del re Filippo V (221 a.C. - 179 a.C.).

Una scoperta che cambia la storia

Recenti scavi e tecnologie avanzate hanno ribaltato questa interpretazione. Secondo nuove evidenze archeologiche, Gradishte sarebbe in realtà la leggendaria città di Lyncus, capitale dell’antica Lyncestis nel VII secolo a.C., situata nella regione settentrionale dell’Alta Macedonia.

Un polo commerciale strategico nel cuore dell’antichità

Lyncestis era una polis autonoma che occupava una posizione chiave lungo le rotte commerciali verso est, in direzione dell’antica Lidia, oggi Türkiye. Questo rendeva Lyncus un centro vitale per gli scambi e la comunicazione tra le civiltà mediterranee.

Le radici di Alessandro Magno

Non solo strategica: Lyncus fu anche il luogo di nascita di Euridice, nonna del celebre Alessandro Magno. Suo figlio, Filippo II di Macedonia, conquistò Lyncestis nel IV secolo a.C., integrando la regione nel crescente regno macedone e preparando il terreno per l’ascesa del futuro conquistatore.

La moneta scoperta nel 2023
La moneta scoperta nel 2023 Cal Poly Humboldt's Cultural Resources Facility

Un tesoro archeologico riemerge dal passato

Nel 2023, grazie all’uso di scansioni radar e tecnologia LiDAR, un team congiunto dell’Istituto Nazionale e Museo di Bitola e della California State Polytechnic University di Humboldt ha svelato una maestosa acropoli di sette ettari, con teatro macedone e laboratorio tessile.

Tra i reperti ritrovati: asce in pietra, monete, frammenti ceramici e strumenti per la tessitura. Questi indizi confermano che il sito era abitato almeno dall’Età del Bronzo (3.300–1.200 a.C.).

La città tra le grandi rotte verso Costantinopoli

"Questa scoperta sottolinea la complessità delle reti e delle strutture di potere dell’antica Macedonia", spiega l’archeologo Nick Angeloff del Cal Poly Humboldt. La posizione strategica del sito lungo le vie per Costantinopoli potrebbe averlo reso un crocevia frequentato anche da figure storiche come Ottaviano e Agrippa, in viaggio verso la battaglia di Azio contro Cleopatra e Marco Antonio.

Archeologi lavorano nel sito
Archeologi lavorano nel sito Cal Poly Humboldt's Cultural Resources Facility

Un tassello nel grande mosaico della civiltà europea

"Ogni scoperta è un piccolo tassello in un grande mosaico", afferma Engin Nasuh, archeologo e consigliere dell’Istituto Nazionale di Bitola. "Con ogni studio, costruiamo un'immagine più chiara delle prime civiltà europee".

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