Faust, una lotta di potere tra il bene e il male

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Di Andrea Buring
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Alla Royal Opera House di Londra il capolavoro di Gounod in una sontuosa produzione che valorizza il carattere universale del personaggio di Goethe

È la versione musicale più epica e celebre del capolavoro di Goethe. Il Faust del francese Charles Gounod va in scena in questi giorni a Londra. Un'opera dalla complessità melodica e armonica, tale da rappresentare una sfida per i suoi interpreti, come conferma, con una certa ironia, l'uruguaiano Erwin Schrott, che veste i panni di Mefistofele: "Quando da bambino ho visto le parti musicali scritte, ho pensato: è impossibile da cantare, nessuno può cantare questo, ecredo ancora esattamente la stessa cosa, con la differenza che oggi, con un po' più di esperienza. sono arrivato a uno stadio nella mia vita in cui non solo canto queste parti, ma mi diverto!"

Moulin Rouge, scene di guerra, abiti ispirati al pittore Manet... Nella produzione della Royal Opera House, la varietà di ambientazioni rispecchia la ricchezza dello spartito, descritta così dal protagonistaMichael Fabiano: "A ogni passo, la potenza del tono cambia. Nel primo atto senti la frivola giovinezza. Senti una musica di tipo 'champagne' nel secondo atto, fino a quando dichiara il suo amore per la ragazza. Poi quando incontra Margherita nel terzo atto, è straordinariamente bello, quei lunghi versi sono magnifici".

​E per la moldava Irina Lungu, che interpreta Margherita, "Questa musica aiuta molto, perché c'è un po' di coloratura, c'è un po di canto leggero, e devo dire che questo aiuta molto a scoprire il personaggio pian piano... Bisogna solo abbandonarsi all'istinto del musicista e il personaggio viene da sé."

Per sedurre la giovane e innocente Margherita, il vecchio Faust vende la sua anima al diavolo Mefistofele per poter tornare a essere giovane. Benché scritta nell'Ottocento, la storia ha una dimensione universale, dice Fabiano: "Io, in quanto musicista, passo da un lavoro all'altro ogni giorno. Questo può portarmi a non riuscire ad apprezzare il momento presente. Faust è lo stesso tipo di personaggio. È un uomo che ha vissuto, ma non ha goduto del presente. E quindi la ragione per cui chiede di essere di nuovo giovane è che vuole tornare indietro e capire che cosa significhi cogliere l'attimo. Quindi mi identifico con questa parte del personaggio".

Il "mefistofelico" Schrott concorda: ​"Quando arrivi all'ultima fase della tua vita - conclude - sapendo che mentre tu lasci questo mondo, c'è una festa chiamata vita dall'altro lato della finestra... se in quel momento un genio pazzo venisse a chiederti se vuoi una seconda possibilità dall'inizio, ma mantenendo tutta la tua esperienza e la tua saggezza, mi chiedo... Penso che nulla sia cambiato in noi, perché la vita è un dono talmente bello...".

Il Faust di Gournod è in scena alla Royal Opera House di Londra fino al 6 maggio e il 30 aprile finirà anche sul grande schermo.

Journalist • Selene Verri

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