Il Festival internazionale di Sochi, dove arti e culture si fondono

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Il nostro Wolfgang spindler ci porta in Russia, a scoprire - tra balletti, teatro orientale e orchestre sinfoniche - uno dei festival più dinamici emersi negli ultimi anni

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La città russa di Sochi celebra la cultura in tutte le sue forme: durante il Festival Internazionale delle Arti - arrivato quest'anno alla 12esima edizione - molti degli eventi e delle performance consistono in collaborazioni tra artisti russi e internazionali.

Con la sua compagnia e il direttore artistico Ricardo Cue, ad esempio, il ballerino spagnolo Sergio Bernal ha messo a punto uno spettacolo commissionato dal festival: un misto di danza e musica flamenco e danza classica, con la voce di Marina Heredia. Sergio Bernal è un primo ballerino di grande successo con il Balletto Nazionale di Spagna, ma conosce bene anche il flamenco e ha una grande esperienza nelle interpretazioni di danza classica ."Credo che per ballare il flamenco sia molto importante prendere ogni giorno lezioni di danza - spiega al nostro inviato Wolfgang Spindler - perché si devono eseguire linee e piroette come in un vero balletto classico".

Rinomate sono poi le master class messe in programma dal festival : quest'anno, a condividere la sua conoscenza c'erano tra gli altri il maestro Daejin Kim (Corea del Sud), uno dei più importanti pianisti e pedagoghi contemporanei, e Ivan Monighettidirettore d'orchestra e violoncellista russo di origine svizzera, che  vive a Basilea dov´è professore presso l'Accademia Musicale.  "Esistono tecniche speciali - spiega Monighetti - esercizi per rilassarsi, ma una volta entrati nella musica ci si dimentica di tutto e si vive dentro ciò che si sta suonando".

Molto spirituale, invece, è lo U-Theatre di Taiwan. Si preparrano quasi come monaci per la loro performacen "The sound of ocean": una combinazione di meditazione, percussioni, arti marziali, Tai Chi, danza e recitazione, che fu creato per il Festival d'Avignone più di 10 anni fa. La loro non è una performance drammatica o narrativa. Non c'è né trama, né dialogo, ma solo l'espressione semplice e astratta dell'idea dell'"acqua".

"Con la nostra musica - spiega il **direttore artistico Huang Chih Chun - ** le percussioni e il movimento simuliamo i suoni diversi e distintivi dell'acqua in cinque diversi movimenti: "la caduta", "il flusso", "lo scoglio", "il cuore dell'oceano" e "il suono dell'oceano". Si inizia con delle singole gocce di pioggia, queste gocce di pioggia formano dei ruscelli e i ruscelli creano un fiume, che come tutti i fiumi alla fine si riversa nell'oceano.

Direttore d'orchestra, violista e violinista, Yuri Bashmet è anche il direttore artistico del festival: a lui abbiamo chiesto come descriverebbe il ruolo del direttore d'orchestra: "Non è una dittatura - dice - questo è certo: tutti i membri di un'orchestra sinfonica devono credergli, fidarsi di lui. Non è un poliziotto che impartisce ordini, perché lavora con dei professionisti. E' soprattutto l'atmosfera della musica a dipendere dal direttore". 

Lo spettacolo di Yuri Bashmet con la Nuova orchestra sinfonica di russia  è ispirato a celebri dipinti di artisti sovietici;  mentre le poesie in russo sono state lette dall'attrice Anna Kovalchuk.

Anche quest'anno, dunque, il Festival ha portato in scena collaborazioni sorprendenti. E perfino il nostro Wolfgang Spindler, grazie ad alcuni segreti svelati da Bashmet, ha potuto sperimentare l'ebrezza di condurre, per qualche minuto, un'Orchestra sinfonica come quella russa.

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