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Come decarbonizzare il trasporto marittimo senza danneggiare l'economia globale?

Come decarbonizzare il trasporto marittimo senza danneggiare l'economia globale?
Diritti d'autore  Euronews
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Di Hannah Brown & Eleanor Butler & Camille Simonet
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La decisione di imporre una tassa sulle emissioni di carbonio derivanti dal trasporto marittimo, proposta dall'Organizzazione marittima internazionale delle Nazioni Unite, è stata rinviata al 2026. Ma il settore è pronto per un futuro decarbonizzato?

Secondo i dati del 2024, il trasporto marittimo svolge un ruolo fondamentale nella nostra economia: quasi il 50% delle merci scambiate tra l'UE e i Paesi fuori dall’UE viene trasportato via mare.

Questo ruolo è in continua crescita: i dati suggeriscono che la quota di merci trasportate via mare è aumentata di nove punti percentuali per le importazioni e di oltre quattro punti per le esportazioni tra il 2002 e il 2023.

Ma ora che l'Organizzazione marittima internazionale (IMO) delle Nazioni Unite sta cercando di introdurre una tassa sulle emissioni di carbonio derivanti dal trasporto marittimo, il settore è pronto a ridurre il suo impatto o ad affrontare costi crescenti?

In questa puntata di The Big Question, Eleanor Butler è con Håkan Agnevall, AD di Wärtsilä, per discutere dell'importanza del settore del trasporto marittimo e di come renderlo più sostenibile.

Quanto è importante il trasporto marittimo per la nostra economia?

Una delle rotte marittime commerciali più famose al mondo è il Canale di Suez. Costruito alla fine del XIX secolo, questo corso d’acqua artificiale aggira il Corno d'Africa e riduce i tempi, i costi e le emissioni del trasporto di merci tra Asia ed Europa.

“Nel 2021, una grande nave portacontainer, la Ever Given, che è rimasta incagliata nel Canale di Suez. Si stima che la chiusura del Canale di Suez sia costata all’economia globale 10 miliardi di euro al giorno", ha detto Håkan a The Big Question.

Secondo l'OCSE, oltre l'80% delle merci mondiali viene trasportato via mare. Tra il 1995 e il 2020, in media 22,8 milioni di persone erano impiegate nei settori marittimi, come la cantieristica navale, la produzione di attrezzature e la ricerca e sviluppo marittima.

Considerando l'impatto più ampio del trasporto marittimo sull'economia, Håkan ha stimato che un posto di lavoro su cinque in Europa dipende dal settore delle esportazioni.

Il trasporto marittimo può diventare più sostenibile senza danneggiare l'economia?

Attualmente, il settore dei trasporti marittimi è responsabile per circa il 2-3% delle emissioni globali di CO2. Si tratta circa della stessa cifra del settore dell’aviazione o del Giappone , il quinto maggiore inquinatore al mondo.

Mentre i governi e gli enti regolatori globali, come l'IMO, lavorano per definire nuovi quadri normativi e obiettivi di riduzione delle emissioni per il settore, le compagnie di trasporto marittimo cercano modi per adattarsi.

"Ci sono circa 100.000 grandi imbarcazioni nel mondo e non possiamo semplicemente demolirle", ha spiegato Håkan.

Per ridurre le emissioni della flotta globale esistente, Wärtsilä ha sviluppato una tecnologia di cattura del carbonio in grado di estrarre circa il 70% della CO2 emessa dai gas di scarico di un motore.

Circa la metà della flotta odierna è alimentata a gasolio e il 48% è predisposto per carburanti alternativi. Håkan ha sottolineato che il gas naturale liquefatto (GNL) è classificato come combustibile alternativo, nonostante sia un combustibile fossile.

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© Euronews

Sono attualmente in fase di sviluppo carburanti alternativi più ecologici, ma la loro disponibilità non è ancora sufficiente per un utilizzo prolungato nel trasporto marittimo a lungo raggio.

"Queste imbarcazioni navigano in alto mare, quindi è davvero necessario trovare carburanti e altre cose che possano sostenere questa situazione", ha spiegato Håkan.

“Proprio in questo momento sono in consegna dei motori al metanolo: i motori sono pronti per il biocarburante non appena sarà disponibile.

Poi c’è il passo successivo, ovvero i cosiddetti carburanti a zero emissioni di carbonio, e fra questi c’è l'ammoniaca per il trasporto marittimo e proprio in questo momento stiamo consegnando i nostri primi motori ad ammoniaca.

E poi c’è l’idrogeno. A nostro avviso, questo carburante sarà più adatto alle applicazioni terrestri, perché la densità energetica dell'idrogeno non è sufficiente per le grandi spedizioni. Ne servono molti serbatoi e quindi si possono trasportare meno merci."

Attualmente i carburanti ecologici sono da due a quattro volte più costosi dei carburanti fossili tradizionali. Un'imposta sulle emissioni di carbonio livellerebbe il campo di gioco, riducendo la differenza di costo tra i carburanti più inquinanti e quelli più puliti.

Nonostante l'incertezza sul futuro dei carburanti e su un’imminente imposta sulle emissioni di carbonio, gli ordini per nuove navi tendono sempre più a orientarsi verso imbarcazioni predisposte all’uso di carburanti ecologici.

Håkan ha concluso: “Il movimento è iniziato e lo vedo accelerare. Quindi, vedendola sotto una prospettiva positiva, stanno succedendo molte cose. Ma ci si sta muovendo abbastanza velocemente? No”.

The Big Question è una serie di Euronews Business in cui incontriamo leader ed esperti del settore per discutere di alcuni dei più importanti argomenti attuali all’ordine del giorno.

Guarda il video qui sopra per la discussione completa con Håkan Agnevall di Wärtsilä.

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