Nel nuovo contratto nazionale 2022-2024 sono previsti aumenti di 150 euro per gli stipendi di docenti e personale Ata. Non firma Flc Cgil, che accusa: "Non coprono nemmeno l'inflazione"
Gli stipendi di insegnanti e personale scolastico aumenteranno di circa 150 euro al mese, secondo il nuovo contratto nazionale per la scuola 2022-2024. L'accordo è stato firmato mercoledì dai sindacati del settore e dall'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran).
Si tratta di un'intesa che riguarda 1,2 milioni di dipendenti, di cui 850mila docenti. Gli aumenti dei salari arrivano a punte di 185 euro mensili per gli insegnanti, in base all'anzianità di servizio, e 240 euro per i ricercatori universitari.
Gli aumenti sono calcolati a partire dal 2022 e per questo sono previsti i pagamenti degli arretrati: un totale di 1,948 euro per i docenti e 1,427 euro per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata).
I firmatari hanno chiesto di avviare subito le trattative per il contratto collettivo per il triennio 2025-2027. L'Aran ha ipotizzato un possibile aumento di 135 euro nelle buste paga ma le trattative sono ancora in corso.
Valditara: "Gli stipendi del personale scolastico erano fermi da dieci anni"
Dal governo, il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha rivendicato il risultato come un successo.
"Gli stipendi del personale della scuola erano fermi da dieci anni, dal 2009 al 2018. L'aumento del 2018 peraltro è stato di appena 90 euro in media per i docenti e 63 euro per il personale Ata. Poi fino al 2022 nessun rinnovo. Noi per la prima volta garantiamo la continuità contrattuale", ha detto il ministro in un video pubblicato mercoledì su Youtube.
Flc Cgil non firma il rinnovo del contratto per la scuola: "Non copre nemmeno l'inflazione"
Non ha firmato il contratto la Flc Cgil, sindacato dei lavoratori della scuola, secondo cui gli aumenti non coprono l'inflazione crescente degli ultimi anni.
"Gli incrementi stipendiali previsti non coprono neanche un terzo dell'inflazione del triennio di riferimento", ha affermato il sindacato in una nota a margine delle trattative con Aran. "È necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla scuola, all'università, alla ricerca e impoverisce chi vi lavora".
Gli stipendi degli insegnanti in Italia sono tra i più bassi in Europa
Gli stipendi dei docenti italiani rimangono tra i più bassi in Europa nonostante gli aumenti.
In Italia un'insegnante di scuola secondaria a inizio carriera guadagna in media 28mila euro lordi all'anno, che diventano 31mila dopo 10 anni di servizio e 34mila dopo 15 anni, secondo dati della Commissione europea.
Registrano risultati peggiori i Paesi baltici e nell'Europa meridionale e nei Balcani. In Estonia un insegnante a inizio carriera guadagna 22mila euro all'anno, che scendono a 19mila per la Lituania e 18mila per la Serbia. Fanalino di coda per l'Albania, dove un docente neoassunto guadagna appena 14mila euro all'anno.
Diversa la situazione degli insegnanti a inizio carriera in Germania (61mila euro all'anno), Lussemburgo (60mila) e Svizzera (58mila).
A fine carriera, un docente lussemburghese può guadagnare fino a 104mila euro lordi all'anno, seguito dagli 89mila dei colleghi svizzeri e gli 82mila dei tedeschi.