Chipmaker olandese Nexperia, stop all'invio di wafer alla controllata cinese per rifiuto di pagamento. Nuovo capitolo nello stallo tra Europa e Pechino sui semiconduttori.
Il produttore olandese di semiconduttori Nexperia ha annunciato di aver sospeso le spedizioni di wafer, i sottili dischi di silicio usati per fabbricare i chip, alla sua controllata in Cina dopo che l’unità locale ha rifiutato di effettuare i pagamenti.
La decisione aggrava la crisi di governance del produttore di chip di proprietà cinese, che svolge un ruolo chiave nelle filiere dell’auto in Europa.
In una nota, Nexperia ha dichiarato mercoledì che le sue attività in Cina hanno smesso di operare nel quadro di governance aziendale stabilito e ignorano le istruzioni della sede centrale a Nimega, nei Paesi Bassi.
Ha affermato di non poter più garantire la “proprietà intellettuale, tecnologia, autenticità e standard di qualità” dei prodotti realizzati nello stabilimento di Dongguan, nel sud della Cina, da metà ottobre.
L’azienda ha inoltre accusato il team locale di aver aperto conti bancari non autorizzati e di aver usato impropriamente i timbri aziendali, azioni che rendono impossibile garantire il controllo sullo stabilimento.
Nexperia produce oltre 100 miliardi di chip l’anno, tra cui componenti per la gestione dell’energia utilizzati da case automobilistiche come Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz. I suoi wafer sono cruciali per molti dispositivi elettronici a basso costo e per i sistemi dell’automotive.
L’azienda, controllata da Wingtech Technology, quotata a Shanghai, è al centro di tensioni politiche da quando il governo olandese ne ha assunto il controllo temporaneo a settembre. L’Aia ha invocato motivi di sicurezza nazionale e ha sospeso il presidente di Wingtech, Zhang Xuezheng, dal suo ruolo di amministratore delegato di Nexperia.
La Cina ha risposto bloccando per breve tempo le esportazioni di chip Nexperia all’inizio di ottobre. I costruttori europei hanno avvertito che la misura avrebbe potuto fermare la produzione nel giro di pochi giorni, prima che le restrizioni fossero parzialmente revocate.
Nexperia ha precisato che gli altri siti produttivi in Europa e in Asia continuano a operare normalmente e che resta pienamente impegnata verso il personale e i clienti in Cina.
Il Ministero del Commercio cinese ha accusato i Paesi Bassi di non aver risolto i problemi in Nexperia, affermando che la sospensione delle forniture di wafer ha provocato “scompiglio e caos” nella catena globale dei semiconduttori. Ha aggiunto che i Paesi Bassi “dovrebbero assumersi la piena responsabilità” e ha avvertito di ulteriori interruzioni.
Nexperia ha riferito di essere al lavoro per individuare soluzioni alternative per la catena di fornitura e spera che si possa arrivare presto a una distensione.
La disputa arriva mentre la Commissione europea continua a monitorare le misure di controllo delle esportazioni della Cina su chip e terre rare. La commissaria UE alla Tecnologia, Henna Virkkunen, ha incontrato i dirigenti di Nexperia la scorsa settimana, affermando poi su X che le due parti hanno discusso passi per rafforzare la resilienza delle catene di fornitura. Bruxelles ha successivamente invitato l’azienda a unirsi alla Task Force del Chips Act dell’UE, che sta raccogliendo dati sull’impatto economico delle restrizioni commerciali in corso.