Il residente degli Stati Uniti ha annunciato giovedì tariffe doganali del 100 per cento sui prodotti farmaceutici importati, ma la Commissione Ue spera che l'accordo concluso con Washington quest'estate per dazi al 15 per cento sull'export verso gli Usa si applichi anche a questo settore
La Commissione Ue si è detta fiduciosa che l’industria farmaceutica europea resterà al riparo dalla nuova tariffa doganale del cento per cento annunciata giovedì dal presidente statunitense, Donald Trump.
Bruxelles ritiene infatti che il settore sia coperto dall’accordo commerciale siglato a luglio con Washington, che stabilisce un tetto del quindici per cento sulle importazioni dall’Ue.
"Questo chiaro tetto tariffario del 15 per cento onnicomprensivo per le esportazioni dell’Ue rappresenta una polizza di assicurazione che non emergerà alcun dazio più elevato per gli operatori economici europei", ha dichiarato il vice portavoce della Commissione, Olof Gill.
"L’Ue è l’unico partner commerciale ad aver raggiunto questo risultato con gli Stati Uniti", ha proseguito Gill.
Secondo Bruxelles, gli Stati Uniti intendono garantire rapidamente il rispetto del limite del 15 per cento sui farmaci, nonostante Trump abbia annunciato sui social media l’intenzione di imporre dazi ben più pesanti, del 100 per cento, a partire dal 1° ottobre.
Gli Usa e la tenuta dell’accordo commerciale con l'Ue
Per ora, i funzionari europei sottolineano che gli Stati Uniti hanno rispettato quanto concordato in estate, motivo per cui Bruxelles resta ottimista sull’esclusione dei prodotti farmaceutici europei dalle nuove misure.
Si tratterebbe comunque di una vittoria parziale, dato che in precedenza i dazi Usa sui medicinali Ue erano pari a zero.
Particolarmente esposta è l’Irlanda, hub centrale della farmaceutica comunitaria verso il mercato americano. "Studieremo l’impatto di questo annuncio", ha detto il vice primo ministro Simon Harris, ricordando che la dichiarazione congiunta Ue-Usa del 21 agosto "ha chiarito in modo assoluto" che eventuali nuove tariffe sarebbero rimaste entro il 15 per cento.
Nel frattempo, dopo settimane di rinvii, gli Stati Uniti hanno ridotto i dazi sulle auto europee dal 27,5 per cento al 15, in linea con l’intesa estiva. Tuttavia, i negoziati commerciali restano in corso e permangono barriere significative: Washington continua ad applicare tariffe del cinquanta per cento sull’acciaio e sull’alluminio comunitario.
Le priorità di Bruxelles: vino e alcolici
Nella dichiarazione congiunta di fine agosto, le due parti hanno espresso l’intenzione di raggiungere un accordo su contingenti tariffari per l’acciaio, vale a dire quote di esportazione soggette a dazi minori, mentre restano sul tavolo altre esenzioni settoriali.
La Casa Bianca ha già concesso deroghe su aerei, alcuni prodotti chimici e risorse naturali specifiche, ma le trattative proseguono.
Accanto alla partita farmaceutica, l’Ue spinge ora per la tutela dei vini e degli alcolici, con Francia, Italia e Spagna in prima linea per ottenere un alleggerimento delle tariffe. La Commissione li considera una priorità assoluta, in quanto comparti strategici per l’export europeo e sotto forte pressione dopo i nuovi dazi americani.