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Bce, Lagarde frena i tagli: "Inflazione al 2 per cento, ora serve pazienza"

La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde informa i media durante una conferenza stampa presso la sede della banca a Francoforte, Germania, 24 luglio 2025
La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde informa i media durante una conferenza stampa presso la sede della banca a Francoforte, Germania, 24 luglio 2025 Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
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Di Piero Cingari
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo un anno di riduzioni, la Banca centrale europea lascia i tassi fermi. La presidente Lagarde sottolinea la stabilità dell’inflazione e ribadisce la linea prudente: “Nessuna fretta, nessuna promessa, ma attenzione ai dati”

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Dopo un anno di tagli ininterrotti dei tassi, la Banca centrale europea (Bce) ha premuto il pulsante di pausa giovedì, con la presidente Christine Lagarde che ha dichiarato che Francoforte si trova ora in una buona posizione, dato che l'inflazione è tornata all'obiettivo.

Con una decisione unanime, il Consiglio direttivo ha mantenuto invariati i tassi di interesse, lasciando il tasso di deposito agevolato al 2 per cento.

"Siamo al 2 per cento di inflazione, che è il nostro obiettivo di medio termine", ha dichiarato Lagarde con un tono cautamente fiducioso durante la conferenza stampa post-riunione.

Sebbene l'economia dell’eurozona abbia mostrato segni di tenuta, Lagarde ha avvertito che le tensioni commerciali, l’euro più forte e l’incertezza geopolitica continuano a offuscare le prospettive. "Siamo ben posizionati per affrontare le acque turbolente", ha aggiunto.

Lagarde ha ribadito l’orientamento della Bce basato sui dati, sottolineando che le decisioni continueranno a essere prese riunione per riunione. "Non ci stiamo pre-impegnando in un particolare percorso dei tassi", ha affermato.

Inflazione al centro dell’attenzione, ma senza urgenza

L’inflazione annuale è salita al 2 per cento a giugno, dall’1,9 per cento di maggio. I prezzi dell’energia sono aumentati su base mensile, ma sono rimasti inferiori rispetto a un anno fa, ha indicato Lagarde.

L’inflazione dei servizi è salita al 3,3 per cento, mentre quella dei prodotti alimentari è scesa al 3,1 per cento e quella dei beni allo 0,5 per cento.

Lagarde ha riconosciuto che, sebbene le aspettative di inflazione rimangano "fortemente ancorate" intorno al 2 per cento, vi sono rischi su entrambi i fronti.

Nel 2026, secondo le proiezioni della Bce, l’inflazione potrebbe essere leggermente inferiore all’obiettivo a causa degli effetti base e della moderazione delle pressioni sui prezzi. Tuttavia, l’esperta è stata chiara: questo non giustifica ancora un cambiamento di posizione.

"Non ci lasceremo smuovere da qualche piccola deviazione", ha dichiarato. "Ciò che conta è il nostro obiettivo di medio termine, che rimane saldamente al 2 per cento".

Le tensioni commerciali e l’euro forte pesano sulle prospettive

Mentre le indagini recenti indicano una continua espansione nei settori manifatturiero e dei servizi, la Bce ha avvertito che persistono rischi negativi per la crescita, in particolare a causa dell’escalation delle controversie commerciali e della volatilità dei mercati finanziari.

Alla Lagarde è stato chiesto se il recente apprezzamento dell’euro possa influire sull’inflazione. Ha risposto che la Bce non ha come obiettivo i tassi di cambio, ma li monitora con attenzione, poiché confluiscono nelle previsioni di inflazione della banca.

In risposta alle speculazioni su un potenziale accordo commerciale tra Stati Uniti e Ue, Lagarde ha affermato che la Bce non è in posizione di negoziazione, ma ha osservato che "prima si risolve l’incertezza commerciale, meno avremo a che fare, il che sarebbe gradito a qualsiasi attore economico, noi compresi".

Lagarde ha confermato che la Bce rivaluterà le sue prospettive a settembre, quando saranno pubblicate le nuove proiezioni. Fino ad allora, il messaggio è chiaro: nessuna fretta, nessuna promessa, solo pazienza.

"Ci saranno molti dati nei prossimi mesi", ha detto. "La nostra determinazione collettiva è di mantenere l’inflazione al 2 per cento, procedere riunione per riunione e rimanere dipendenti dai dati".

L’euro digitale non è una minaccia per il sistema bancario

Alla domanda se l’euro digitale possa turbare la stabilità finanziaria o minacciare le banche, Lagarde ha respinto fermamente l’idea.

"Ho una comprensione piuttosto semplice di cosa sia l’euro digitale", ha detto. "È l’espressione digitale del denaro contante – denaro delle banche centrali, denaro sovrano. Quindi sostenere che sia una bomba nucleare è un po’ esagerato. Non abbiamo bombe nucleari in tasca".

Ha ribadito l’impegno della Bce a garantire che l’area dell’euro sia dotata del quadro giuridico e istituzionale necessario per lanciare un euro digitale, se necessario.

"Dobbiamo essere forti a casa nostra", ha detto Lagarde, sottolineando la necessità di salvaguardare il ruolo globale dell’euro in presenza delle crescenti ambizioni degli Stati Uniti nel campo della finanza digitale, dopo l’approvazione del Genius Act che regolamenta le monete stabili.

Economisti e mercati vedono un’inclinazione da falco

"Riteniamo che il tono [della Lagarde] sia stato moderatamente da falco, in quanto non solo ha espresso fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2 per cento, ma ha anche notato che l’economia sta andando meglio del previsto, pur non facendo alcun tentativo di sminuire la forza dell’euro", ha affermato Matthew Ryan, responsabile della strategia di mercato di Ebury.

Il termine "hawkish" indica una strategia di politica monetaria che dà priorità al controllo dell’inflazione, anche se ciò potrebbe rallentare la crescita economica.

Ryan ha aggiunto che, a meno di una rottura dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Unione europea, è probabile che la Bce rimanga in attesa almeno per le prossime riunioni.

L’euro è salito dello 0,1 per cento a 1,1780 giovedì, mentre il rendimento delle obbligazioni tedesche a 2 anni – un indicatore chiave delle aspettative sui tassi a breve termine – è salito all’1,90 per cento dopo le dichiarazioni della Lagarde, il livello più alto in quasi due settimane.

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