La Commissione europea ha dichiarato che sta esaminando i modi per ridurre potenzialmente il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti, anche se sottolinea che non è stata fatta alcuna offerta formale
I funzionari europei stanno lavorando contro il tempo per ottenere un accordo commerciale con Washington prima dell'inizio di luglio, quando entreranno in vigore i cosiddetti dazi "reciproci" sulle merci dell'Ue inviate negli Stati Uniti.
"Siamo assolutamente impegnati a trovare accordi con gli Stati Uniti che vadano a beneficio di entrambe le parti", ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Olof Gill, sottolineando che "al momento non c'è stata alcuna offerta formale agli Stati Uniti".
L'Ue sta attualmente affrontando la prospettiva di un dazio del 20 per cento sui beni che esporta negli Stati Uniti, una politica escogitata dall'amministrazione Trump per riequilibrare il deficit commerciale di 235,6 miliardi di dollari (208,2 miliardi di euro) con il blocco. Questo totale, però, riguarda i beni e non i servizi.
Sebbene il deficit sia parzialmente legato alla forza dell'economia statunitense e del dollaro, Trump considera lo squilibrio uno sfruttamento.
In risposta al panico dei mercati, all'inizio di aprile il presidente statunitense ha annunciato una pausa di novanta giorni dai suoi piani, pur lasciando in vigore un prelievo di base globale del 10 per cento. In risposta, Bruxelles ha sospeso fino al 14 luglio i dazi di ritorsione che aveva appena deciso di applicare su 21 miliardi di euro di merci statunitensi.
L'indiscrezione del Financial Times
Il chiarimento della Commissione europea è arrivato in risposta a un articolo del Financial Times che suggeriva che Bruxelles volesse aumentare gli acquisti di merci statunitensi di 50 miliardi di euro per ridurre il deficit commerciale con gli Stati Uniti.
Secondo i giornalisti del FT, che hanno intervistato il commissario europeo per il Commercio Maroš Šefčovič, Bruxelles sta cercando di aumentare gli acquisti di Gnl dagli Stati Uniti e di prodotti agricoli come la soia.
"Questo è del tutto coerente con ciò che la Commissione europea ha detto da quando il presidente Trump ha vinto le elezioni", ha dichiarato venerdì il portavoce della Commissione.
"Ci sono aree in cui crediamo di poter potenzialmente aumentare le nostre importazioni dagli Stati Uniti, e questo avrebbe anche l'ulteriore vantaggio di ridurre il surplus di beni commerciali di cui godiamo e che sembra essere una tale fissazione dall'altra parte dell'Atlantico".
Šefčovič ha dichiarato al Ft che Bruxelles non accetterebbe uno scenario in cui il dazio di base del 10 per cento sui beni dell'Unione europea rimanga in vigore.
Interpellata venerdì su questo, la Commissione non ha risposto direttamente. Il portavoce Gill ha sottolineato che i dazi sono uno strumento politico perdente e ha parlato della proposta commerciale "zero per zero" di Bruxelles. L'Ue ha proposto un accordo in cui non verrebbero riscossi dazi su determinati beni quando si commercia con gli Stati Uniti.
Nei negoziati con Washington Bruxelles sta anche ponendo l'accento sul commercio dei servizi, spesso dimenticato nelle dichiarazioni pubbliche della Casa Bianca. Nel 2023 l'Ue ha esportato 319 miliardi di euro di servizi negli Stati Uniti, importandone 427 miliardi.