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Le Borse europee chiudono in forte calo a causa dei dazi degli Stati Uniti, ma Trump tira dritto

Un trader valutario reagisce vicino a uno schermo che mostra l'indice dei prezzi azionari compositi della Corea (KOSPI)
Un trader valutario reagisce vicino a uno schermo che mostra l'indice dei prezzi azionari compositi della Corea (KOSPI) Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La settimana finanziaria si è aperta in pesante ribasso per i timori sistemici all'economia causati dalla politica commerciale degli Usa. La diretta di Euronews sui mercati e le decisioni dei vari Paesi colpiti

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I mercati europei hanno aperto e chiuso in rosso lunedì dopo le pesanti perdite già registrate in Asia. La peggiore performance è quella della Borsa di Milano.

Come si temeva dopo le migliaia di miliardi bruciate nelle Borse la settimana scorsa, l'annuncio di dazi degli Stati Uniti sui prodotti di tutto il mondo sta avendo un'onda lunga sulle vendite di titoli, specialmente bancari e tecnologici, sul prezzo del petrolio e sulle stime della crescita economica a partire dagli stessi Stati Uniti.

Il presidente Donald Trump ha ribadito la sua scelta, confermando di volere eliminare i deficit commerciali degli Stati Uniti, in particolare con Cina ed Unione europea, definendoli una "cura necessaria" anche davanti alla crisi delle piazze finanziarie globali.

Diretta conclusa

Le Borse europee chiudono in forte calo

Le Borse europee chiudono tutte in forte calo. La peggiore performance del Vecchio Continente è quella di Milano, che chiude a -5,2%, tornando sotto la soglia dei 33mila punti. Male anche Parigi (Cac 40 -4,78%), Francoforte (Dax -4,26%), Madrid (Ibex 35 -5,14%) e Londra (Ftse 100 -4,48%).

Intanto Wall Street prosegue in rosso ma con perdite meno pesanti rispetto all'Europa: prevale un certo grado di volatilità

mentre si susseguono notizie e indiscrezioni sui dazi.

Dopo che la Casa Bianca ha smentito la notizia diffusa dalla Cnbc secondo cui Donald Trump starebbe valutando una sospensione di tre mesi dei dazi per tutti i Paesi salvo la Cina, gli indici che erano rimbalzati sono tornati a scendere, faticando a trovare una direzione. Ad alimentare nuovamente le vendite è poi arrivata la minaccia di Trump di dazi addizionali del 50% per la Cina.

Il focus è ora puntato alla Fed e alla riunione straordinaria in corso sui dazi.

Il nostro liveblog si conclude qui. Grazie per averci seguito.



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Pechino: non ci faremo intimidire da bullismo

La Cina non si farà intimidire dalle minacce di nuovi dazi avanzate da Donald Trump. Lo ha dichiarato la rappresentanza di Pechino alle Nazioni Unite in una nota.

"Sotto la maschera della 'reciprocità' e della 'correttezza', gli Stati Uniti stanno giocando una partita a somma zero", si legge nella nota. Gli Usa "tentano di sfruttare i dazi per sovvertire l'attuale ordine economico e commerciale internazionale, porre gli interessi degli Stati Uniti al di sopra del bene comune della comunità internazionale e promuovere le proprie ambizioni egemoniche a scapito dei legittimi interessi di tutti i Paesi", prosegue.

Per poi chiarire: "Questo è un tipico atto di unilateralismo, protezionismo e bullismo economico. Non cerchiamo lo scontro, ma non ci lasciamo intimidire. Pressioni e minacce non sono il modo giusto di rapportarsi con la Cina. La Cina ha adottato e continuerà ad adottare misure risolute per salvaguardare la propria sovranità, sicurezza e i propri interessi di sviluppo".

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Trump: altro 50% di dazi alla Cina se Pechino non rimuove il 34% agli Usa

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nuovamente attaccato la Cina, minacciando di imporre dazi aggiuntivi del 50% se Pechino non ritira la tariffa doganale del 34% sui prodotti statunitensi - diretta risposta ai "dazi reciproci" annunciati da Trump la scorsa settimana - entro l’8 aprile.

Le tariffe doganali del 50% si andrebbero ad aggiungere a quelle già annunciate del 34% e a quelle già in vigore del 20%, portando l'aliquota totale al 104%.

Sul suo social Truth Trump ha anche scritto che "tutti i colloqui sui dazi con la Cina saranno interrotti subito". Mentre i negoziati con gli altri Paesi che hanno richiesto gli incontri "inizieranno immediatamente".

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Von der Leyen: "Offerto dazi zero per zero per i beni industriali"

"Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. In effetti, abbiamo offerto dazi zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare". Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store.

La presidente dell'esecutivo Ue ha anche dichiarato che verrà istituita una task force di sorveglianza delle importazioni per proteggerci "dagli effetti indiretti" dei dazi dovuti alla "deviazioni degli scambi".

Von der Leyen ha quindi ribadito che l'Unione europea è aperta ai negoziati, ma che in parallelo sta pensando ad "altre misure di ritorsione". Rispondendo a una domanda sulla volontà dell'Ue di usare lo strumento anti-coercizione, visto come l'extrema ratio nella politica di difesa commerciale europea, ha detto che "tutti gli strumenti sono sul tavolo" e che "dobbiamo vedere come vanno i negoziati per poi decidere quale usare".

Von der Leyen offre a Trump dazi “zero per zero” sui beni industriali

“L’Europa è sempre pronta per un buon accordo”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ribadendo però che in parallelo……

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Wall Street apre in profondo rosso

La Borsa di Wall Street apre con un tonfo per l'effetto dazi per il terzo giorno consecutivo. Il Dow Jones perde il 3,25% a 37.071 punti, il Nasdaq cede il 3,96% a 14.969,91 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,62% a 4890.45 punti.

Segna pesanti perdite il comparto tecnologico. Apple cede il 6,1%, Tesla il 7%, Nvidia il 6,5%.

Per il pomeriggio la Fed ha convocato una riunione di emergenza con un focus sui tassi di interesse.

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Bloomberg: 9.500 miliardi bruciati in tre giorni

L'ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce del crollo delle piazze asiatiche e dell'andamento negativo anche in Europa di questo lunedì.

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Trump: "Non c’è inflazione e Usa incassano miliardi dollari a settimana"

Sul suo social Truth Donald Trump continua a commentare le reazioni e gli sviluppi finanziari intorno all'applicazione da parte di Washington di pesanti dazi su tutti i prodotti in entrata negli stati Uniti, negando un effetto negativo sull'economia statunitense e globale.

"I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c’è inflazione e gli Usa, maltrattati da tempo, stanno incassando miliardi di dollari a settimana dai Paesi approfittatori con i dazi già in vigore", ha scritto.

Il post è anche una risposta alle dichiarazioni della Cina secondo cui "l'abuso dei dazi da parte degli Stati Uniti equivale a privare i Paesi, soprattutto quelli nel Sud Globale, del loro diritto allo sviluppo". Il presidente Usa ribatte che Pechino "è il più grande approfittatore di tutti" e che non avrebbe dovuto aumentare i suoi dazi del 34% (la stessa percentuale applicata al Paese da Washington la scorsa settimana), "senza tenere conto del mio avvertimento di non reagire".

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Dal 15 aprile aumento dei dazi su lista di prodotti Usa

I ministri del commercio dell'Unione europea riuniti a Lussemburgo hanno dato una prima risposta sui dazi, non quelli "reciproci" ma quelli su acciaio e alluminio europei.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine del vertice ha spiegato che "ci sarà con effetto dal 15 aprile una prima lista di prodotti statunitensi sui cui graverà l'aumento dei dazi, che è una vecchia lista congelata. Ho chiesto un rinvio ma mi pare che la posizione prevalente sia quella di cominciare. Poi naturalmente si vedrà come procede la trattativa". Tajani ha dichiarato di avere chiesto di non colpire le importazioni di whisky statunitense per evitare ritorsioni sul settore vitivinicolo.

Il governo italiano mantiene la posizione orientata ai negoziati con Washington attirandosi le critiche dell'opposizione, che accusa la presidente del Consiglio e i suoi ministri di non difendere gli interessi italiani pur di non incrinare i rapporti con Donald Trump.

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Borse europee ancora in rosso a metà seduta, ma in recupero

A metà seduta le Borse europee restano in profondo rosso, ma i listini recuperano dai minimi toccati nel corso della mattinata.

Questa è la situazione dei mercati finanziari alle 14:

  • Milano (Ftse Mib) -5,49%
  • Parigi (Cac40) -5,06%
  • Londra (Ftse 100) -4,61%
  • Francoforte (Dax) -4,97%
  • Madrid (Ibex35) -5,60%
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Gli indici finanziari europei alle 11:35

Questa è la situazione sui mercati finanziari europei alle 11:35

  • Parigi (Cac40) -5,87%
  • Germania (Dax) - 6,1%
  • Londra (Ftse100) - 4.52%
  • Milano (Ftse All share) - 6,72%
  • Madrid (Ibex35) - 5.68%
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Tajani: cercare di trattare, no guerra commerciale con Usa

Il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione dell'Italia sulla questione dei dazi statunitensi. Bisogna "cercare di trattare", senza finire in una spirale di "guerra commerciale con gli Usa".

È stata la posizione mantenuta finora dal governo italiano, che sta organizzando anche una visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca prima di Pasqua. Il presidente Usa Donald Trump ha invitato i leader mondiali a discutere con lui e i buoni rapporti con la premier italiana vengono considerati una possibilità per aprire un canale di trattative con l'Unione europea, le cui esportazioni sono state tassate al 20 per cento (auto e acciaio al 25 per cento).

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Polonia, l'Ue sia unita nella risposta

La presidenza polacca di turno dell'Ue avverte che "non ci saranno vincitori in questo confronto" commerciale con gli Usa, come sta dimostrando "l'andamento delle Borse".

Lo ha detto il vice ministro con delega allo Sviluppo Economico della Polonia, Michal Baranowski, prima del Consiglio Ue Commercio dei 27 in Lussemburgo. "È il momento di stare insieme. Noi deploriamo profondamente la decisione degli Usa e auspichiamo di passare rapidamente a negoziati positivi", ha aggiunto Baranowski.

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Hong Kong, Borsa mai così male dal 1997

La Borsa di Hong Kong ha registrato la seduta peggiore dalla crisi finanziaria del 1997 sui timori di una guerra commerciale e di una recessione globale.

L'indice Hang Seng cede il 13,22 per cento, trascinata al ribasso dai titoli bancari e da quelli tecnologici

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