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Divario retributivo di genere: per le donne un mese e mezzo di stipendio in meno all'anno

L'impiegata dell'hotel Mailinda Kaci pulisce le finestre dell'area ristorante dell'Acropolian Spirit Hotel, nel centro di Atene.l
L'impiegata dell'hotel Mailinda Kaci pulisce le finestre dell'area ristorante dell'Acropolian Spirit Hotel, nel centro di Atene.l Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Marta Iraola Iribarren & Paula Soler
Pubblicato il
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Nel 2025 la giornata della parità retributiva cade il 17 novembre, con un salario medio inferiore del 12% rispetto agli uomini è questa la data a partire dalla quale le donne nell'Ue iniziano simbolicamente a "lavorare gratuitamente" fino alla fine dell'anno.

La parità di retribuzione non è ancora una realtà per le donne lavoratrici in tutta l'Unione europea. Gli uomini continuano a guadagnare in media il 12 per cento in più all'ora.

Tradotto signica che per compensare questa disparità le lavoratrici dovrebbero smettere di lavorare il 17 novembre fino alla fine dell'anno. Ogni anno, Bruxelles segna questa data come "Giornata della parità retributiva".

"Non c'è motivo per cui uomini e donne debbano essere pagati in modo diverso per lo stesso lavoro", hanno dichiarato le commissarie europee Roxana Mînzatu e Hadja Lahbib.

Il divario è diminuito del 4 per cento nell'ultimo decennio, ma i progressi complessivi sono stati lenti in tutto il blocco e l'Ue è ben lontana dal raggiungere la parità di genere nelle retribuzioni.

Circa il 24 per cento dell'attuale divario retributivo tra i sessi è dovuto alla sovrarappresentazione delle donne in settori relativamente poco retribuiti, come l'assistenza, la sanità e l'istruzione.

Inoltre, le donne lavorano più ore alla settimana rispetto agli uomini, ma dedicano più ore al lavoro non retribuito, il che potrebbe influire sulla loro progressione di carriera.

"Le donne continuano a dover affrontare una distribuzione diseguale del lavoro di cura", ha dichiarato a Euronews Belén Sanz, direttrice di Un Women per l'Europa e l'Asia centrale.

"Questa situazione di disuguaglianza rende più difficile per le donne l'accesso e la crescita nel mercato del lavoro".

Anche la posizione nella gerarchia lavorativa gioca un ruolo nel livello di retribuzione, dato che meno di un amministratore delegato di azienda su 10 è donna.

Dal 2020, la Commissione ha compiuto progressi nelle politiche di uguaglianza di genere, in particolare attraverso iniziative dell'Ue sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, sui servizi di assistenza e sulla trasparenza delle retribuzioni.

Con l'obiettivo di colmare il divario di genere nell'occupazione, l'Unione ha presentato la direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni nel 2023.

In base a queste nuove regole, che entreranno in vigore al più tardi nel giugno 2026, le aziende dovranno condividere informazioni sulle retribuzioni e attuare cambiamenti se il loro divario retributivo di genere supera il 5 per cento.

La Commissione europea sta attualmente preparando la prossima Strategia per la parità di genere per il periodo successivo al 2025, che delineerà le nuove iniziative e la legislazione per gli anni successivi.

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