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Banche, Monte dei Paschi di Siena lancia opa per Mediobanca da 13 miliardi di euro

Veduta aerea di Siena, Italia, dove ha sede la banca italiana Monte dei Paschi di Siena.
Veduta aerea di Siena, Italia, dove ha sede la banca italiana Monte dei Paschi di Siena. Diritti d'autore  Canva
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Di Indrabati Lahiri Agenzie: APTN
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'operazione punta a rendere più solide entrambe le banche, oltre che a permettere una crescita congiunta intorno ai 700 milioni di euro annui

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Monte dei Paschi di Siena ha annunciato venerdì il lancio di un'offerta pubblica di acquisto (Opa) da 13,3 miliardi di euro per Mediobanca. Una mossa a sorpresa, che potrebbe ridisegnare il settore bancario italiano.

Le azioni di Mediobanca sono state valutate 15,99 euro l'una, il 5 percento in più rispetto al prezzo di chiusura di giovedì.

L'offerta del Monte Paschi arriva in un momento particolarmente "vivace" per le banche italiane: negli ultimi mesi diversi istituti di credito hanno iniziato a lanciare offerte per le loro dirette concorrenti.

Mediobanca e Monte Dei Paschi ne uscirebbero rinforzate

Si tratta di una grandissima acquisizione: Monte dei Paschi, fondata nel 1472, ha una capitalizzazione di circa 8,2 miliardi di euro, mentre il valore di mercato di Mediobanca è di circa 13,2 miliardi di euro.

Secondo i termini dell'offerta, gli investitori di Mediobanca riceverebbero 23 azioni del Monte Paschi per ogni 10 azioni Mediobanca acquistate.

Il Monte Paschi ha dichiarato in un comunicato che si aspetta che l'operazione generi 700 milioni di euro all'anno di guadagni lordi per Mps-Mediobanca.

L'operazione, secondo la banca toscana, "mira a raggiungere alti livelli di redditività e a mantenere una solida posizione patrimoniale".

Azioni di Mediobanca crescono, quelle di Mps in calo

Le azioni di Mediobanca sono balzate venerdì mattina alla notizia dell'offerta di acquisto, salendo del 6,5 percento alle 11.00. Al contrario, le azioni del Monte Paschi sono scese del 4 percento circa.

L'offerta di acquisto arriva dopo che il governo italiano si è mosso per riprivatizzare la banca, su cui il Tesoro aveva investito pesantemente nel 2017, per salvarla dal fallimento.

A novembre sono arrivati nuovi azionisti: l'holding Delfin degli eredi del defunto patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio, e il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone.

Da novembre Delfin ha triplicato la sua partecipazione nel Monte Paschi, portandola a poco meno del 10 percento, mentre Caltagirone detiene il 5 percento.

Molti vedono la loro mano dietro l'acquisizione: Del Vecchio e Caltagirone sono anche i maggiori azionisti di Mediobanca, con le loro quote intorno al 27,5 percento.

Il Governo cerca di uscire da Mps

Dopo decenni di difficoltà finanziarie e tentativi di ristrutturazione, negli ultimi anni il Monte Paschi è stato ristrutturato sotto la guida dell'amministratore delegato Luigi Lovaglio.

Il Tesoro italiano, che ha ridotto la sua partecipazione nel Monte Paschi dall'iniziale 68 percento all'11,7 percento, è alla ricerca di nuovi partner per la banca. Nel 2021, UniCredit ha rinunciato a un accordo

Il governo italiano sperava di fondere il Monte Paschi con il Banco Bpm per creare un "terzo polo bancario", in grado di competere con i grandi rivali Intesa Sanpaolo e UniCredit.

Ma questi piani sono stati bloccati da UniCredit, che sta tentando di fondersi con la rivale tedesca Commerzbank e che a novembre ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto per Bpm.

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