L'euro è sceso ulteriormente rispetto al dollaro Usa, toccando un nuovo minimo in oltre due anni, tra le preoccupazioni per l'economia dell'Eurozona, i dazi di Trump e la discrepanza di politica monetaria tra la Bce e la Fed
L'euro è sceso dello 0,9 per cento rispetto al dollaro Usa, raggiungendo giovedì la metà di 1,02, il livello più basso dal 21 novembre 2022.
La valuta comune ha esteso la debolezza nei confronti della controparte all'inizio del nuovo anno a causa delle preoccupazioni sulle prospettive economiche dell'Eurozona, dell'instabilità politica e della discrepanza di politica monetaria tra la Banca centrale europea (Bce) e la Federal Reserve (Fed).
La coppia EUR/USD è scesa bruscamente dal picco del 2024 di oltre 1,12 a settembre, segnando un calo del 9 per cento in tre mesi.
La forza del dollaro Usa, sostenuta dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali, ha esacerbato la debolezza dell'euro da novembre.
Parità in vista tra euro e dollaro Usa
Gli analisti prevedono che la coppia euro-dollaro raggiungerà la parità nel 2025, un livello visto l'ultima volta nel 2022, quando la Russia ha lanciato un'operazione militare su larga scala in Ucraina.
Ad aggravare le difficoltà dell'Eurozona, l'Ucraina ha interrotto il transito del gas russo verso l'Europa dopo la scadenza di un contratto quinquennale, avvenuta mercoledì.
Questo sviluppo ha costretto molti Paesi europei a fare affidamento su alternative di riscaldamento più costose durante un inverno rigido.
I futures del gas naturale sono saliti a un massimo di due anni di oltre 4 dollari per milione di unità termiche britanniche (MMBtu) all'inizio della settimana, prima di ripiegare a 3,66 dollari MMBtu durante la sessione asiatica di venerdì.
I deboli dati economici sottolineano ulteriormente le sfide. L'ultimo Pmi manifatturiero di dicembre di S&P Global per Francia e Germania ha mostrato una continua contrazione del settore. La Francia ha registrato il più forte calo dell'attività manifatturiera dal maggio 2020, mentre la produzione manifatturiera della Germania ha toccato il minimo da tre mesi. A dicembre, la banca centrale francese ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per il 2025, portandole allo 0,9%, rispetto alla precedente proiezione dell'1,2%.
Sia la Francia che la Germania sono alle prese con l'instabilità politica, con il crollo delle coalizioni dei partiti al governo e l'aumento del potere dell'estrema destra.
A livello globale, l'Eurozona si trova ad affrontare rischi crescenti con la presidenza di Trump. Il presidente eletto degli Stati Uniti si è impegnato a imporre tariffe più elevate sulle importazioni da Cina, Canada e Messico.
Sebbene non siano stati fatti annunci espliciti, le case automobilistiche europee sono particolarmente vulnerabili a potenziali aumenti delle tariffe.
Il dominio del dollaro
Il dollaro Usa si è impennato in seguito alla svolta falco della politica monetaria della Fed e alla presidenza di Trump. Giovedì l'indice del dollaro è salito a oltre 109, il massimo dal novembre 2022.
La Fed ha avviato il ciclo di allentamento con un taglio dei tassi di 50 punti base a settembre. Tuttavia, la banca è passata a un atteggiamento molto più falco in seguito ai dati positivi sull'occupazione e al miglioramento di altri dati economici.
A dicembre la Fed ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto. Tuttavia, la banca ha segnalato un orientamento molto più falco sul suo ciclo di allentamento nel 2025.
Il dot plot della Fed, un grafico che proietta il percorso futuro dei tassi di interesse, indicava un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale nel 2025, rispetto al taglio completo previsto a settembre.
Per contro, è probabile che la Bce acceleri il suo ciclo di riduzione dei tassi nel 2025. La BCE ha ridotto il tasso di riferimento di un intero punto percentuale nel 2024 e gli analisti si aspettano un altro taglio di un punto percentuale l'anno prossimo, dato che l'Eurozona continua ad affrontare venti contrari economici e politici.
Questi includono la persistente instabilità politica, il rallentamento dell'economia cinese e le implicazioni della presidenza Trump, tutti fattori che contribuiscono a rendere fosche le prospettive economiche della regione.