Un libro pubblicato da poche settimane sostiene che il Mossad sia responsabile della morte di Ibrahim Raisi. L’autore è sconosciuto e le accuse accendono il dibattito in Iran
Un libro pubblicato recentemente sta alimentando nuove polemiche sulla morte dell’ex presidente iraniano Ibrahim Raisi. Il volume, intitolato The Scent of Death: Handbook of Mossad’s Shattering Operations Inside Iran, sostiene che lo schianto dell’elicottero in cui Raisi ha perso la vita non sia stato un incidente, ma il risultato di un’operazione segreta del Mossad.
Secondo le informazioni disponibili su Amazon e Google Books, il libro è attribuito a un autore di nome Isaac Goldstein ed è pubblicato da un editore indicato come “Private”. La data di uscita è il 1° dicembre. Tuttavia, sull’autore non risultano informazioni biografiche verificabili e, online, è emersa confusione con lo scrittore britannico Simon Beckett, che non ha alcun legame con il volume.
Le accuse rilanciate in Iran
Il libro è stato citato pubblicamente da Ahmad Alamolhoda, influente imam del venerdì di Mashhad e suocero di Raisi. Durante il sermone del venerdì, Alamolhoda ha affermato che Raisi sarebbe stato “assassinato”e che un libro recentemente pubblicato ne descriverebbe i dettagli. Il suo canale sul servizio di messaggistica Ita ha poi diffuso l’immagine della copertina del volume.
Le dichiarazioni arrivano nonostante la versione ufficiale delle autorità iraniane, che hanno sempre attribuito l’incidente a condizioni meteorologiche avverse. In passato, anche altri esponenti della Repubblica Islamica, tra cui Mohammad Sadr, avevano parlato di un presunto assassinio israeliano, pur ammettendo l’assenza di prove dirette.
Cosa sostiene il libro
Nel primo capitolo, dedicato allo schianto dell’elicottero, il volume afferma che la morte di Raisi sarebbe stata pianificata per apparire come un incidente. Secondo il testo, i servizi israeliani avrebbero sfruttato vulnerabilità nella sicurezza e nelle abitudini di volo del presidente, noto per viaggiare anche in condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Il libro non parla di certezze, ma di ipotesi operative. Esclude un sabotaggio fisico diretto dell’elicottero e propone due scenari principali: la manipolazione informatica dei sistemi di navigazione oppure un’operazione di guerra elettronica, con falsificazione del segnale GPS e interruzione delle comunicazioni radio.
In entrambi i casi, la combinazione di strumenti compromessi e scarsa visibilità avrebbe causato una perdita di orientamento fatale per l’equipaggio.
Il ruolo del maltempo
Secondo il volume, le condizioni atmosferiche sarebbero state l’elemento decisivo dell’operazione. Dopo l’incidente, sempre secondo il libro, l’obiettivo sarebbe stato rafforzare la narrazione dell’evento accidentale, puntando sull’età degli elicotteri, sulla carenza di manutenzione e sui rischi ambientali della zona.
Al momento, le affermazioni contenute nel libro non sono supportate da prove indipendenti, ma stanno contribuendo a riaccendere il dibattito politico e mediatico in Iran.