Il pontefice, nato negli Stati Uniti, ha detto mercoledì che essere veramente pro-vita include difendere la vita contro l'interruzione di gravidanza ma anche opporsi alla pena capitale o trattare umanamente i migranti
Papa Leone XIV è intervenuto per la prima volta nel suo Pontificato sulla politica degli Stati Uniti, commentando mercoledì questioni divisive nel Paese come aborto e migrazione.
Il Papa, il primo americano nella storia, ha invitato al rispetto reciproco e sottolineato le contraddizioni nei dibattiti che circondano il movimento cosiddetto "pro-vita".
Leone XIV ha affermato che essere a favore della vita significa sostenere questa idea in generale e non solo riguardo all'aborto. "Chi dice 'sono contro l'aborto ma poi di essere a favore della pena di morte' non è veramente pro-vita", ha detto il Pontefice, nato 70 anni fa a Chicago.
"Qualcuno che dice 'sono contro l'aborto, ma sono d'accordo con il trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti', non so se è a favore della vita", ha aggiunto il Papa, senza fare nomi, ma con un riferimento che sembra diretto alle politiche del presidente Donald Trump.
Al pari dell'interruzione di gravidanza, la Chiesa cattolica ritiene la pena capitale "inammissibile" in ogni circostanza. Il Vaticano e i vescovi statunitensi hanno chiesto un trattamento umano dei migranti, citando il comando biblico di "accogliere lo straniero".
La segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt ha commentato che l'amministrazione Trump "sta cercando di far rispettare le leggi della nostra nazione nel modo più umano possibile".
Leone XIV ha toccato il tema della migrazione in riferimento all'intenzione del cardinale arcivescovo di Chicago, Blase Cupich di consegnare un premio al senatore democratico dell'Illinois Dick Durbin per il suo lavoro di assistenza ai migranti.
L'idea ha attirato le critiche dei vescovi conservatori degli Usa in quanto Durbin è un forte sostenitore del diritto all'aborto. Il Papa ha detto di non essere a conoscenza della disputa sul premio, ma ha osservato che è essenziale guardare al curriculum complessivo del senatore nei suoi quattro decenni di servizio.
"Non so se qualcuno sa tutta la verità su di lui, ma vorrei chiedere innanzitutto che ci sia un maggiore rispetto reciproco", ha detto il Papa.
"In questo caso, come cittadini americani o dello Stato dell'Illinois, nonché come cattolici, abbiamo bisogno di esaminare da vicino tutte queste questioni etiche e di trovare la strada da seguire in questa Chiesa. L'insegnamento della Chiesa su ognuno di questi temi è molto chiaro", ha aggiunto Leone XIV parlando da Castel Gandolfo.
Cupich è stato uno stretto consigliere di Papa Francesco, che ha sostenuto con forza l'insegnamento cattolico contro l'aborto ma anche criticato la politicizzazione del dibattito da parte dei vescovi statunitensi.
Alcuni vescovi hanno chiesto di negare la comunione ai politici cattolici favorevoli al diritto all'aborto, tra cui l'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Allo stesso Durbin è stato impedito di ricevere la comunione nella diocesi di Springfield nel 2004. Il vescovo locale Thomas Paprocki è uno dei vescovi che si è opposto con forza alla decisione di Cupich di premiare il senatore.
Durbin ha comunque declinato il premio a causa della controversia. L'arcivescovo Cupich ha espresso il suo rammarico e auspicato una minore polarizzazione nella Chiesa per farne progredire il ruolo sulla scena politica statunitense.