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Ungheria, Budapest Pride: Orbán minaccia "conseguenze legali" per i partecipanti alla parata

Protesta contro il divieto di Pride a Budapest, il 1° maggio 2025.
Protesta contro il divieto di Pride a Budapest, il 1° maggio 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Gábor Tanács & Isidoro Patalano
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il governo ungherese ha vietato la parata Lgbtq+ a Budapest, ma il sindaco della capitale ungherese ha aggirato il divieto rendendo la marcia "perfettamente legale". I partecipanti potranno subire delle conseguenze legali. Sono stati autorizzati nelle stesse ore dei cortei di estrema destra

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Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha avvertito venerdì che chiunque parteciperà al Pride di Budapest dovrà affrontare "conseguenze legali".

La marcia è programmata per sabato tra le strade della capitale ungherese, ma il governo conservatore ha approvato a inizio anno una legge che consente alla polizia di vietare gli eventi pubblici Lgbtqia+.

Il governo sostiene che la mossa sia necessaria per proteggere i bambini.

Ma il sindaco liberale di Budapest, Gergely Karácsony, ha aggirato il divieto rendendo la parata un evento organizzato dal Comune, rendendola "perfettamente legale".

"Il Parlamento ungherese ha approvato un emendamento alla legge sulle assemblee, il che significa che il Pride, che è coperto dalla legge sulle assemblee, non è stato autorizzato dalla polizia", ha spiegato Karácsony.

"Tuttavia, stiamo organizzando un evento comunale, che non è coperto da questa legge. Il Comune sta invitando i cittadini di Budapest a un altro evento nei propri spazi pubblici, quindi è perfettamente legale".

I parlamentari di Momentum protestano con dei fumogeni colorati durante la sessione plenaria del parlamento ungherese a Budapest, 18 marzo 2025
I parlamentari di Momentum protestano con dei fumogeni colorati durante la sessione plenaria del parlamento ungherese a Budapest, 18 marzo 2025 Boglarka Bodnar/MTI - Media Service Support and Asset Management Fund

Il ministro della Giustizia, Bence Tuzson, ha subito affermato che la marcia rientra nella legge sulle assemblee ed è quindi vietata e ha avvertito che il sindaco potrebbe rischiare un anno di carcere e una multa per aver organizzato l'evento.

Multe difficili da evitare

Anche le persone coinvolte nella marcia di sabato potrebbero essere costrette a pagare delle multe.

Oltre ad aver approvato l'uso del riconoscimento facciale basato sull'intelligenza artificiale per identificare le persone che partecipano agli eventi vietati, Fidesz, il partito di Viktor Orbán, ha semplificato il processo di emissione delle sanzioni pecuniarie.

Kristóf András Kádár, co-presidente del Comitato Helsinki, un'organizzazione per i diritti umani, ha dichiarato a Euronews che il sindaco di Budapest ha un solido caso legale, ma che i partecipanti potrebbero comunque essere multati.

"Penso che alla fine la riduzione o la cancellazione della multa possa essere ottenuta attraverso diverse procedure legali", ha detto Kádár, "ma almeno inizialmente devono essere pagate".

Manifestanti sfilano alla parata del 29esimo del Budapest Pride, sabato 22 giugno 2024
Manifestanti sfilano alla parata del 29esimo del Budapest Pride, sabato 22 giugno 2024 Robert Hegedus/MTI - Media Service Support and Asset Management Fund

Le multe non sono l'unica preoccupazione. C'è anche un crescente timore che la violenza di altri gruppi possa rappresentare una seria minaccia per i partecipanti al Pride.

La polizia ungherese ha, infatti, autorizzato la contro-marcia del gruppo di estrema destra Mi Hazánk (La nostra patria). Il corteo andrà avanti, almeno in parte, sul percorso previsto per il Budapest Pride.

La polizia ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di considerare il Budapest Pride un "raduno proibito".

La dichiarazione prosegue affermando che gli organizzatori saranno "responsabili" di eventuali danni che potrebbero verificarsi, aggiungendo che "diverse assemblee" si svolgeranno nello stesso luogo alla stessa ora.

Il caso è arrivato a Bruxelles

Alla marcia sono attese migliaia di persone, tra cui diplomatici stranieri ed europarlamentari.

Ma il premier ungherese ha esortato i propri cittadini a non partecipare alla parata.

"Se qualcuno fa una cosa del genere, c'è una chiara procedura legale che deve essere seguita", ha detto Orbán.

"Ma siamo un Paese civile, non ci facciamo del male a vicenda, non abbiamo mai avuto una guerra civile qui, forse un po' nel '56, ma non ci facciamo del male a vicenda anche se non siamo d'accordo. Non fa parte della cultura politica ungherese", ha aggiunto riferendosi alla proposta del sindaco.

La questione è arrivata fino a Bruxelles diventando un caso europeo.

In un primo momento la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva suggerito ai commissari di evitare la parata nella capitale magiara per non peggiorare i rapporti col Paese.

Ma ha poi dato il via libera dopo la richiesta di Orbán di non interferire in questioni che "non sono di competenza dell'Unione europea".

"Bruxelles si astenga da questioni su cui non ha alcun ruolo e si concentri su sfide più urgenti", ha scritto Orbán in un post su X.

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