Le truppe statunitensi in Medio Oriente sono in stato di massima allerta, l'Iran e i suoi alleati minacciano ritorsioni in seguito alle recenti escalation
L’ambasciatore iraniano e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini, ha dichiarato il 19 giugno a Euronews che Teheran attaccherà gli Stati Uniti se Washington “oltrepasserà le linee rosse”.
La maggior parte degli esperti militari concorda che lo scenario più probabile sarà un attacco iraniano alle basi militari statunitensi presenti nella regione.
Guardie rivoluzionarie e alleati yemeniti puntano a obiettivi Usa
Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno affermato domenica di aver identificato l’origine di un aereo statunitense, ora sotto sorveglianza, sottolineando che le basi statunitensi non rappresentano una fonte di forza ma un punto di vulnerabilità.
Gli alleati dell'Iran in Yemen, gli Houthi, hanno dichiarato sabato che prenderanno di mira navi e corazzate Usa nel Mar Rosso se Washington collaborerà ad attacchi contro Israele.
“Prenderemo di mira le navi e le corazzate statunitensi nel Mar Rosso se Washington parteciperà all'attacco contro l'Iran”, ha dichiarato il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, in una dichiarazione pubblicata dai media del gruppo.
Gli Stati Uniti dispongono di decine di migliaia di truppe in Medio Oriente, con basi permanenti in Kuwait, Bahrein, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, molto più vicine all’Iran rispetto a Israele. Pur protette da sofisticate difese aeree, le basi potrebbero essere vulnerabili a ondate di missili o sciami di droni, come dimostrato da attacchi passati.
Le basi statunitensi in Medio Oriente sono dotate di sistemi di difesa aerea avanzati, ma il tempo di preavviso di fronte a ondate di missili o sciami di droni armati sarebbe molto limitato. L’efficacia della difesa dipende in gran parte dal numero di droni e missili impiegati in un eventuale attacco. Persino Israele, che si trova a centinaia di chilometri di distanza, non è riuscito a intercettare tutto il fuoco nemico in arrivo.
In genere, nella regione sono dislocati circa 30mila soldati statunitensi, ma secondo fonti statunitensi e l’Associated Press, attualmente sono presenti circa 40mila militari.
Questo incremento è stato registrato lo scorso ottobre, quando le tensioni tra Israele e Iran sono aumentate, assieme ai ripetuti attacchi alle navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte degli Houthi, sostenuti dall’Iran in Yemen.
Dopo il 13 giugno, data del primo raid israeliano contro l’Iran per ostacolare il programma di arricchimento nucleare, le forze Usa hanno adottato misure precauzionali, inclusa la riduzione volontaria del personale nelle basi, in previsione di possibili attacchi e per tutelare il personale da una potenziale risposta su larga scala di Teheran.
Obiettivi statunitensi a rischio nell’escalation di tensioni
Le truppe statunitensi sono in stato di massima allerta, poiché l’Iran e i suoi proxy minacciano ritorsioni e in passato gli interessi statunitensi nella regione sono stati spesso bersaglio. Rispetto al passato, Hezbollah e Hamas, alleati iraniani, sono però oggi molto più indeboliti a seguito delle operazioni israeliane dopo l’ottobre 2023. Inoltre, l’Iran possiede missili, compresi quelli balistici, ma è privo di una consistente forza aerea, condizionata dalle sanzioni occidentali.
Le basi nella regione
La base aerea di Al-Asad, in Iraq, il più grande schieramento Usa nel Paese, è stata frequentemente presa di mira.
Nel 2020, dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani da parte degli Stati Uniti, l’Iran lanciò 16 missili contro basi americane in Iraq, colpendo undici volte Al-Asad e ferendo decine di militari. Gli attacchi continuarono fino ad agosto con droni e razzi.
Nel gennaio 2024, un drone colpì Tower 22, un piccolo avamposto statunitense in Giordania vicino al confine siriano, uccidendo tre soldati. Questo fu il primo attacco mortale contro le forze statunitensi dall’inizio della guerra Israele-Hamas nell’ottobre 2023. Le autorità Usa hanno attribuito l’attacco alla Resistenza islamica in Iraq, coalizione di milizie iraniane tra cui Kataib Hezbollah.
La 5a Flotta della Marina Usa, con circa 8.000 persone, è basata in Bahrein.
In Qatar si trova la base aerea di Al-Udeid, quartier generale avanzato del Comando Centrale Usa, capace di ospitare fino a 10mila soldati.
Anche Camp Buehring, Ali al-Salem e al-Dhafra sono basi chiave situate rispettivamente in Kuwait e negli Emirati Arabi Uniti.
Parallelamente, anche le missioni diplomatiche statunitensi in Iraq e Israele stanno evacuando personale, mentre i funzionari avvertono che le ambasciate potrebbero diventare obiettivi insieme alle basi militari.
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha dichiarato su X che "proteggere le forze americane è la nostra massima priorità", annunciando il dispiegamento di ulteriori forze per rafforzare le difese regionali.
Qualsiasi ritorsione da parte dell'Iran sarebbe affrontata con una forza "di gran lunga superiore" ha aggiunto Hegseth.