Netanyahu avrebbe comunicato l'accettazione del piano Usa alle famiglie degli ostaggi. A inizio settimana l'inviato in Medio Oriente della Casa Bianca Witkoff aveva dichiarato di essere ottimista sulla possibilità di mediare un accordo per porre fine a più di 19 mesi di guerra a Gaza
La proposta statunitense di una tregua a Gaza, per la quale Washington afferma di aver ricevuto il consenso di Israele, "non soddisfa le richieste del nostro popolo", ha dichiarato Bassem Naim, uno dei leader in esilio di Hamas.
"La risposta" di Israele "significa, in sostanza, la perpetuazione dell'occupazione, la continuazione delle uccisioni e della carestia, anche durante il periodo di tregua temporaneo, e non risponde a nessuna delle richieste del nostro popolo, tra cui la cessazione della guerra e della carestia", ha affermato.
Naim ha aggiunto tuttavia che "la leadership del movimento sta ancora esaminando, con grande senso di responsabilità e patriottismo, la risposta a questa proposta".
Precedentemente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato di aver accettato la proposta dell'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff per un cessate il fuoco a Gaza e uno scambio di prigionieri.
"Israele accetta il nuovo schema di Witkoff", avrebbe dichiarato Netanyahu durante un incontro con le famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio e ripresa dai media israeliani.
Smentite le voci di un accordo sul cessate il fuoco
Giovedì Hamas ha confermato di aver ricevuto e star valutando la nuova proposta di cessate il fuoco dai mediatori. Nel pomeriggio si erano ricorse le voci di un presunto accordo tra le due parti, prontamente smentito da Hamas, la Casa Bianca e Tel Aviv.
Witkoff aveva dichiarato all'inizio della settimana di essere ottimista sulla possibilità di mediare un accordo per porre fine a più di 19 mesi di guerra a Gaza e garantire il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia da Hamas.
"Ho ottime sensazioni sulla possibilità di raggiungere una risoluzione a lungo termine, un cessate il fuoco temporaneo e una risoluzione a lungo termine, una risoluzione pacifica del conflitto", ha dichiarato mercoledì.
Gaza: cosa contiene la proposta di cessate il fuoco?
Witkoff non ha reso pubblico il contenuto dell'ultima proposta, ma un funzionario di Hamas e un funzionario egiziano hanno confermato in modo indipendente alcuni dettagli.
La proposta prevederebbe una pausa di 60 giorni nei combattimenti, la garanzia di negoziati seri che portino a una tregua a lungo termine e l'assicurazione che Israele non riprenderà le ostilità dopo il rilascio degli ostaggi, come invece è successo a marzo, quando la tregua non ha retto.
Hamas rilascerebbe 10 ostaggi vivi e alcuni cadaveri durante la pausa di 60 giorni in cambio di oltre 1.100 palestinesi imprigionati da Israele, tra cui 100 che stanno scontando lunghe pene dopo essere stati condannati per attacchi mortali.
Per quanto riguarda cibo e aiuti, centinaia di camion sarebbero autorizzati ad entrare a Gaza, dove gli esperti dicono che un blocco israeliano di quasi tre mesi ha spinto gran parte della popolazione sull'orlo della carestia.
Cosa vogliono Israele e Hamas?
Ottenere il consenso di entrambe le parti è stato difficile, poiché Israele e Hamas divergono su diversi punti chiave.
Hamas insiste su un cessate il fuoco duraturo, sul ritiro completo dell'esercito israeliano da Gaza e sull'arrivo di aiuti umanitari per mitigare le sofferenze della popolazione civile stremata.
Israele ha sempre respinto queste richieste. Sostenendo che accetterebbe solo pause temporanee nei combattimenti per facilitare il rilascio degli ostaggi e che il suo obiettivo finale è la distruzione totale di Hamas.
Hamas detiene ancora 58 ostaggi, di cui si ritiene che circa un terzo sia ancora vivo.
Netanyahu ha anche dichiarato che Israele eserciterà il controllo su Gaza a tempo indeterminato dopo il conflitto, e che sosterrà quella che definisce "l'emigrazione volontaria" di gran parte della popolazione palestinese dalla Striscia.
I palestinesi e la maggior parte della comunità internazionale hanno respinto i piani di reinsediamento della popolazione di Gaza, una mossa che secondo gli esperti è in contrasto con il diritto internazionale.
Hamas ha dichiarato che rilascerà gli ostaggi rimanenti, l'unica leva in suo possesso al tavolo dei negoziati, solo in cambio di altri prigionieri palestinesi. Ha anche offerto di cedere il potere a un comitato di palestinesi politicamente indipendenti che potrebbe supervisionare la ricostruzione dell'enclave.
La disputa sul fatto che il cessate il fuoco debba essere temporaneo o permanente è stato un punto di stallo persistente nei colloqui, mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar, che si sono protratti per più di 18 mesi.