L'incontro, a margine di un vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, rappresenta una svolta significativa per la Siria, che cerca di tracciare un nuovo corso dopo cinquanta anni di regime della famiglia al-Assad
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato mercoledì in Arabia Saudita il presidente siriano ad interim Ahmad al Sharaa, il primo storico tra i leader delle due nazioni in 25 anni. In occasione del suo viaggio in Medio Oriente Trump ha spianato la strada a una riduzione delle sanzioni statunitensi nei confronti della Siria.
Il colloquio di circa mezz'ora, avvenuto a margine del vertice di Trump con i leader del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) a Riyadh, rappresenta un cambiamento significativo per la Siria, che sta cercando di tracciare un nuovo percorso dopo la brusca caduta dal potere di Bashar al Assad nel dicembre scorso.
Dopo l'incontro Trump ha dichiarato al Ccg che "ordinerà la cessazione delle sanzioni contro la Siria per dare loro un nuovo inizio". "Dà loro la possibilità di diventare grandi. Le sanzioni erano davvero paralizzanti, molto potenti", ha detto.
Da parte sua, il ministero degli Esteri siriano ha dichiarato che Trump e al Sharaa hanno discusso di come gli Stati Uniti e la Siria possano collaborare per combattere gruppi come lo Stato Islamico (Isis) che minacciano la stabilità della regione.
Migliaia di siriani hanno esultato per le strade di diverse città e fatto esplodere fuochi d'artificio per celebrare la fine delle sanzioni, nella speranza che la loro nazione, da tempo esclusa dal sistema finanziario globale, possa rientrare nell'economia mondiale.
Il faccia a faccia tra Trump e al-Sharaa di mercoledì è stato particolarmente degno di nota, poiché il leader siriano ha avuto in passato legami con al Qaeda e si era unito ai ribelli che combattevano le forze statunitensi in Iraq prima dello scoppio del conflitto siriano nel 2011. Per diversi anni le truppe statunitensi lo hanno persino tenuto prigioniero.
Inoltre, l'incontro è avvenuto nonostante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu abbia riferito di aver consigliato a Trump di non revocare le sanzioni alla Siria, alimentando le voci su una crescente spaccatura tra la Casa Bianca e il governo israeliano mentre continua la sua guerra nella Striscia di Gaza.
Come si è svolto lo storico colloquio
Secondo la Casa Bianca l'incontro di Trump con al-Sharaa si è svolto a porte chiuse ed è durato poco più di trenta minuti.
In una dichiarazione la segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt ha affermato che Trump ha invitato al Sharaa a "dire a tutti i terroristi stranieri di lasciare la Siria", a riconoscere diplomaticamente Israele e ad aiutare gli Stati Uniti a prevenire la ricomparsa dell'Isis.
Ai giornalisti non è stato permesso di assistere all'evento, che ha reso al Sharaa il primo leader siriano a incontrare un presidente statunitense da quando Hafez Assad visitò Bill Clinton a Ginevra nel 2000.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbe partecipato all'incontro tramite una telefonata. La Turchia è stata uno dei principali sostenitori di al Sharaa e della sua fazione ribelle.
"Ho sentito fortemente che questo avrebbe dato loro una possibilità", ha detto Trump a proposito della revoca delle sanzioni nei confronti della Siria. "Non sarà facile in ogni caso, quindi dà loro una buona, forte possibilità. Ed è stato un onore per me farlo".
Parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One che lo ha portato in Qatar, ultima tappa del suo viaggio d'affari in Medio Oriente, Trump ha elogiato l'omologo siriano al Sharaa, definendolo un "giovane attraente", un tipo "tosto, con un passato forte, un combattente".
I leader arabi si schierano a favore di al Sharaa
Trump ha attribuito la decisione di revocare le sanzioni alla Siria in gran parte all'intervento del principe saudita Mohammed bin Salman. "Abbiamo fatto un discorso ieri sera ed è stato quello che ha ricevuto il più grande applauso dalla sala", ha detto mercoledì.
Il principe saudita Mohammed ha lodato la decisione in un discorso al Ccg, dicendo che "allevierà le sofferenze del popolo siriano".
Prima della rovinosa guerra civile iniziata nel 2011, la Siria ha lottato contro un'economia statale rigidamente controllata e contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, che per la prima volta l'hanno considerata uno Stato sponsor del terrorismo nel 1979.
Gli analisti ritengono che l'apertura di Trump a Damasco potrebbe segnare una svolta per il nuovo governo, sostenuto da molti leader arabi.