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Stati Uniti, il governo concede mille dollari ai migranti che accettano di tornare in patria

Un migrante attende di essere processato a Los Angeles, il 6 giugno 2022
Un migrante attende di essere processato a Los Angeles, il 6 giugno 2022 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Estelle Nilsson-Julien & AP
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Il dipartimento per la Sicurezza Nazionale afferma che ciò consentirà rimpatri "sicuri" per i migranti, ma le ong che si occupano dei loro diritti sono prudenti

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L'amministrazione americana guidata dal presidente Donald Trump ha dichiarato lunedì che verserà ai migranti clandestini mille dollari (circa 880 euro) a condizione che accettino di tornare volontariamente nei loro Paesi d'origine.

La notizia è stata resa nota dal dipartimento per la Sicurezza (Dhs), che in un comunicato ha precisato che farà fronte anche alle spese per il viaggio e ha invitato le persone potenzialmente coinvolte nel nuovo processo di rimpatrio ad auto-denunciarsi attraverso una app chiamata CBP Home, con la quale sarà possibile comunicare al governo la loro intenzione di tornare a casa. In questo modo l'espulsione potrà avvenire, secondo quanto indicato dalle stesse autorità statunitensi, "in modo sicuro", come confermato dalla segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem.

La segretaria alla Sicurezza interna degli Stati Uniti, Kristi Noem
La segretaria alla Sicurezza interna degli Stati Uniti, Kristi Noem AP Photo

"Il Dhs offre ora agli stranieri presenti illegalmente negli Stati Uniti assistenza finanziaria per il viaggio e una dotazione per tornare nel loro Paese d'origine attraverso l'applicazione CBP Home", ha aggiunto. La app è una versione rinnovata di quella precedentemente utilizzata dall'amministrazione Biden per consentire a quasi un milione di migranti di fissare appuntamenti per entrare legalmente negli Usa.

Il Dha ha precisato di aver già pagato un biglietto aereo per il ritorno di una persona in Honduras da Chicago, aggiungendo che altri sono stati prenotati per questa settimana e per la prossima.

L'auto-espulsione come forma di "auto-protezione", secondo il governo degli Stati Uniti

L'amministrazione Trump ha spesso cercato di dipingere l'auto-espulsione come un modo per chi si trova nel Paese senza uno status legale di poter tornare negli Stati Uniti in un momento futuro. Parlando ai giornalisti lunedì, lo stesso Trump ha affermato che gli immigrati che si "auto-rimpatriano" potrebbero avere la possibilità di tornare legalmente alla fine "se sono brave persone e amano il nostro Paese. Ma se non lo sono, non lo faranno". Tuttavia, le organizzazioni per i diritti dei migranti hanno invitato alla cautela.

Migranti venezuelani rimpatriati nel loro Paese
Migranti venezuelani rimpatriati nel loro Paese AP Photo

Secondo Aaron Reichlen-Melnick, dell'American Immigration Council, per le persone prive di documenti - in particolare per quelle già sottoposte a procedura di espulsione - è spesso peggio lasciare il Paese piuttosto che combattere il proprio caso in un tribunale per le migrazioni. L'esperto ha avvertito che chi si trova in una procedura di espulsione e non si presenta in tribunale rischia di ricevere automaticamente un ordine di lasciare il territorio. Inoltre, se si accetta di auto-denunciarsi e di partire, ciò può essere considerato come un abbandono di una domanda di assistenza o asilo, se depositata

Ciò nonostante, Reichlen-Melnick denuncia che il Dhs non ha precisato di voler lavorare in coordinamento con i tribunali, per garantire che le persone che lasciano gli Stati Uniti non subiscano ripercussioni. L'amministrazione Trump si è dedicata piuttosto alla campagna informativa sull'iniziativa, con annunci televisivi che minacciano azioni contro le persone che vivono illegalmente negli Stati Uniti, accompagnati da post sui social media che mostrano arresti da parte delle forze dell'ordine e l'invio di migranti in una prigione di El Salvador nota per le sue dure condizioni.

Oltre 17mila dollari per le espulsioni ordinarie di ciascun migrante

Trump ha fatto delle espulsioni di massa un punto centrale della propria campagna elettorale, ma l'impresa resta costosa e richiede molte risorse. La sua amministrazione ha chiesto al Congresso un massiccio aumento delle risorse per l'agenzia Immigration and Customs Enforcement, responsabile dell'arresto delle persone destinate all'espulsione.

Secondo il Dhs, arrestare, detenere e espellere una persona dagli Stati Uniti costa 17.121 dollari (15.104 euro). Per questo l'auto-denuncia è stata considerata interessante dall'amministrazione Trump: non richiede lunghe trattative tra governi per convincere un Paese a riprendersi i propri cittadini e permette di risparmiare sui costi. Inoltre, risulterebbe efficace poiché un certo numero di Paesi si rifiuta di accogliere i cittadini rimpatriati dalle forze dell'ordine statunitensi.

Altrove i sistemi "pay to go" non hanno funzionato particolarmente bene

Uno studio del 2011 del Migration Policy Institute e dello European University Institute ha rilevato che nel mondo esistono circa 128 programmi simili, spesso definiti "pay to go". Ma la stessa analisi spiega che, a parte alcune eccezioni, come un programma di rimpatrio negli anni Novanta dalla Germania alla Bosnia, questi meccanismi di rimpatrio volontario in genere non sono riusciti a incoraggiare un gran numero di persone a tornare a casa.

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