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Gaza, attacco a una scuola trasformata in rifugio: 23 i morti

Palestinesi ispezionano i danni dopo un attacco aereo israeliano avvenuto questa mattina presto sulla scuola di Yaffa a Gaza City, 23 aprile 2025
Palestinesi ispezionano i danni dopo un attacco aereo israeliano avvenuto questa mattina presto sulla scuola di Yaffa a Gaza City, 23 aprile 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
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La Difesa civile di Gaza, un organismo di primo soccorso che opera sotto l'autorità di Hamas, ha parlato di persone bruciate vive nelle tende colpite dal raid

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Un attacco israeliano nella notte tra martedì 22 e mercoledì 23 aprile ha colpito una scuola che è stata trasformata in rifugio a Gaza City ha ucciso 23 persone, secondo quanto dichiarato dalle autorità della Striscia. L'esercito di Israele - che da sempre dichiara di attaccare soltanto miliziani di Hamas e che le morti civili sono colpa del fatto che essi si nascondono in aree densamente popolate - non ha commentato per ora la notizia. Si sa che numerose tende sono andate a fuoco e, secondo quanto riferito, alcune persone sarebbero morte bruciate vive.

Oltre all'attacco alla scuola, la Difesa civile di Gaza, che opera sotto il governo di Hamas, ha dichiarato di aver recuperato altri quattro corpi a seguito di attacchi a due case, nella stessa area.

I danni provocato da un attacco israeliano a Gaza City, il 23 aprile 2025
I danni provocato da un attacco israeliano a Gaza City, il 23 aprile 2025 AP Photo

Francia, Germania e Regno Unito: “Intollerabile il blocco agli aiuti umanitari"

Gli attacchi arrivano mentre Francia, Germania e Regno Unito hanno dichiarato che il blocco di sette settimane imposto da Israele a tutti gli aiuti in ingresso a Gaza, compresi i generi alimentari, è "intollerabile". Una critica particolarmente forte, giunta da parte di tre che storicamente sono alleati della nazione ebraica.

"Gli aiuti umanitari non devono mai essere usati come strumento politico e il territorio palestinese non deve essere ridotto o sottoposto a cambiamenti demografici. Israele è tenuto, in base al diritto internazionale, a consentire il passaggio senza ostacoli degli aiuti umanitari", si legge nella dichiarazione congiunta.

Le forze di terra israeliane hanno ampliato una zona cuscinetto lungo il confine, hanno circondato la città meridionale di Rafah e ora controllano circa il 50 per cento del territorio costiero. Tel Aviv afferma che le sue operazioni militari e il blocco rafforzato sono tattiche per fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi.

La situazione a Gaza sempre più grave per la popolazione civile

Le organizzazioni umanitarie denunciano che migliaia di bambini sono malnutriti e che la maggior parte delle persone sopravvive con un pasto al giorno o meno. Nel frattempo, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha invitato Hamas a liberare gli ostaggi per "eliminare i pretesti" di Israele per continuare la guerra.

Ha quindi chiesto nuovamente a Hamas di deporre le armi, definendo i miliziani "figli di cani", con un linguaggio insolitamente duro durante un discorso in Cisgiordania. Abbas, a capo dell'Autorità Palestinese, non ha alcuna influenza su Hamas, ma sta cercando di avere un ruolo nella Gaza post-bellica.

Sforzi diplomatici per un cessate il fuoco

Egitto e Qatar stanno ancora elaborando una proposta di cessate il fuoco, che includerebbe il ritiro graduale delle forze israeliane dall'intera Striscia e il rilascio dei prigionieri palestinesi, secondo un funzionario egiziano e uno di Hamas che hanno parlato a condizione di mantenere l'anonimato.

Israele ha posto fine a un primo cessate il fuoco con Hamas il mese scorso e ha giurato di voler continuare la guerra finché non saranno restituiti tutti gli ostaggi e il gruppo militante non sarà distrutto o disarmato e mandato in esilio. Ha inoltre fatto sapere che porzioni di Gaza rimarranno sotto il controllo della nazione ebraica a tempo indeterminato e che attuerà la proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di reinsediare la popolazione in altri Paesi, nonostante l'ipotesi sia stata respinta da numerose diplomazie.

Il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas
Il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas AP Photo

Hamas avrebbe accettato un governo tecnico indipendente a Gaza

Hamas ha dichiarato che libererà le decine di ostaggi che ancora detiene solo in cambio di prigionieri palestinesi, di un ritiro completo di Israele e di un cessate il fuoco duraturo, come richiesto nell'accordo di gennaio.

Una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo nella tarda serata di martedì per discutere l'evoluzione della proposta. Da fonti egiziane trapela che la tregua proposta, con garanzie internazionali, durerebbe tra i cinque e i sette anni e che un comitato di tecnici politicamente indipendenti governerebbe Gaza, una scelta che Hamas ha accettato. Il gruppo di resistenza palestinese ha ribadito però la richiesta di ritiro completo di Israele e ha indicato come garanti internazionali Russia, Cina, Turchia o il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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