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Ue sanziona 7 iraniani e 2 entità per la detenzione di cittadini europei: c'è capo prigione di Evin

Bandiera dell'Unione Europea
Bandiera dell'Unione Europea Diritti d'autore  Canva
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Di یورونیوز فارسی
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Tra le figure sanzionate, c'è anche quella di Farzadi Hedayatollah, capo della prigione di Evin dove è stata detenuta la giornalista Cecilia Sala. Le ong e le associazioni per la tutela dei diritti umani accusano l'Iran di utilizzare la detenzione di cittadini stranieri per negoziare con i Paesi

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L'Ue ha deciso lunedì di imporre misure restrittive nei confronti di sette persone e due entità responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui l'utilizzo della magistratura come strumento di detenzione arbitraria.

Tra le figure sanzionate c'è anche Farzadi Hedayatollah, il direttore della prigione di Evin, dove, tra gli altri, è stata detenuta la giornalista italiana Cecilia Sala.

"L'Unione Europea continua a essere profondamente preoccupata per la deplorevole pratica dell'Iran di detenere arbitrariamente cittadini Ue con doppia o mono-cittadinanza, sulla base di presunti motivi, al fine di ottenere vantaggi politici", dice il Consiglio dell'Ue.

Nella nota si legge anche: "Lo scorso anno si è registrato un drammatico aumento del numero di esecuzioni, anche ai danni di donne e persone appartenenti a minoranze etniche e religiose, nonché di un cittadino europeo. La libertà di opinione e di espressione, la libertà di religione o di credo, nonché la libertà di riunione, sono state sempre più limitate e sono state adottate misure minacciose contro difensori dei diritti umani, giornalisti e dissidenti politici".

Nella lista delle persone ed entità sanzionate, figurano Mehdi Nemati, capo del dipartimento di Protezione e Intelligence delle carceri di Fars, e la prigione centrale e la prima sezione del Tribunale rivoluzionario di Shiraz.

Le misure restrittive applicate dall'Ue riguardano ora un totale di 232 persone e 44 entità.

Esse consistono nel congelamento dei beni, nel divieto di viaggio verso l'Ue e nel divieto di mettere a disposizione fondi o risorse economiche alle persone elencate.

È inoltre in vigore un divieto di esportazione verso l'Iran di attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna e di attrezzature per il monitoraggio delle telecomunicazioni.

Le accuse di Francia e Ue all'Iran

L'Unione accusa il governo iraniano di "presa di ostaggi" in seguito all'arresto non legittimo di cittadini europei.

Le persone trattenute sono spesso accusate di "spionaggio" e altri reati contro la sicurezza. Almeno 20 cittadini europei sono detenuti in Iran, affermano i diplomatici.

I gruppi di difesa dei diritti umani accusano l'Iran di cercare di utilizzare la detenzione di cittadini stranieri per negoziare con i loro Paesi, ma il Paese mediorientale nega le accuse.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrow aveva dichiarato all'inizio di questa settimana che il suo Paese intende aumentare la pressione su Teheran per il rilascio di due suoi cittadini.

La Francia sta valutando la possibilità di citare in giudizio l'Iran alla Corte internazionale di giustizia per aver violato il suo diritto alla protezione consolare.

Roma potrebbe ospitare il prossimo round di colloqui Usa-Iran sul nucleare

Intanto, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, Roma potrebbe ospitare il prossimo round di colloqui fra Iran e Usa sul nucleare, che seguirà quello tenutosi sabato scorso in Oman.

"Abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate e da parte dell'Oman, che svolge un ruolo di mediatore, e abbiamo dato una risposta positiva. Siamo pronti ad accogliere, come sempre, incontri che possano essere portatori di risultati positivi, in questo caso sulla questione nucleare. Roma si conferma capitale di pace, di mediazione, non è prima volta che ci sono colloqui di questo tipo nel nostro Paese", ha detto Tajani.

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