Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Dazi: nessun rinvio tuona Trump, rimbalzo dei mercati a Tokyo e in Asia

Il Presidente Donald Trump partecipa a un incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Il Presidente Donald Trump partecipa a un incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale della Casa Bianca. Diritti d'autore  Pool via AP
Diritti d'autore Pool via AP
Di Abby Chitty Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

L'indice Nikkei guadagna martedì grazie ai negoziati aperti da Giappone e Stati Uniti. La Casa Bianca ha negato di valutare un rinvio di tre mesi dei dazi che entrano in vigore il 9 aprile. Tensione altissima con la Cina

PUBBLICITÀ

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato lunedì di non avere intenzione di sospendere i dazi imposti al resto del mondo, nonostante un'altra giornata di turbolenze sui mercati azionari mondiali.

Alla domanda di un giornalista nello Studio ovale se fosse aperto a una sospensione delle tariffe per consentire i negoziati - era circolata l'ipotesi di un rinvio di 90 giorni per negoziare - Trump ha negato che questa sia un'opzione.

"Non lo stiamo valutando. Abbiamo molti Paesi che stanno venendo a negoziare accordi con noi e saranno accordi equi e in alcuni casi pagheranno tariffe sostanziali", ha detto il presidente americano.

"I dazi possono essere permanenti e possono esserci dei negoziati: entrambe le cose possono essere vere", ha proseguito Trump, "ma i negoziati devono portare a un buon accordo per gli Stati Uniti", per esempio l'Ue dovrebbe "comprare energia dagli Usa" per riequilibrare la bilancia commerciale.

Trump: l'Ue compri energia dagli Usa, no rinvio di 90 giorni

L'ipotesi di un rinvio ha fatto brevemente rimbalzare i mercati finanziari in Europa e Usa lunedì, dopo giorni in cui le vendite di titoli nel timore di maggiori perdite hanno bruciato quasi 10mila miliardi di valore.

I dazi mirati su decine di Paesi del mondo entrano in vigore questo mercoledì, dopo l'avvio di un tariffa doganale minima del 10 per cento sui beni esteri avviata la scorsa settimana.

Molti leader politici, inclusi quelli dell'Italia e dell'Ue, hanno condannato la decisione di Washington e ribadito l'impegno a negoziare una soluzione. Altri Paesi hanno risposto con la linea dura, in primis il Canada e la Cina.

"Non ci piegheremo, minacciarci non è il modo giusto per interagire con noi", ha dichiarato Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata di Pechino negli Usa, a cui hanno fatto eco messaggi simili da parte del ministero del Commercio e sul Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista cinese.

La Cina ha replicato così alla minaccia di Trump di un ulteriore dazio del 50 per cento se non avesse annullato i contro-dazi del 34 per cento imposti per bilanciare quelli Usa.

Un display elettronico mostra le informazioni finanziarie alla Borsa di New York
Un display elettronico mostra le informazioni finanziarie alla Borsa di New York AP Photo/Seth Wenig

Rimbalzo alla Borsa di Tokyo e in parte dell'Asia martedì

I commenti di Trump sono arrivati in una giornata di forti oscillazioni sul mercato azionario europeo e statunitense, sulla scia di quelli asiatici.

Tokyo però ha guadagnato il 6 per cento nella prima parte di seduta martedì, recuperando in parte il 7,8 perso nel lunedì nero precedente. Il Giappone si avvantaggia della telefonata del primo ministro Ishiba con Trump lunedì e dell'apertura di un negoziato sul 24-25 per cento di dazi imposto sul Made in Japan.

La Corea del Sud ha inviato il proprio ministro del Commercio a Washington per fare lo stesso. Le tensioni alte con la Cina non hanno impedito invece ai mercati di Shanghai e Shenzhen di salire, rispettivamente, dello 0,68 per cento e dello 0,20 per cento, mentre Hong Kong ha guadagnato l'1,92 per cento dopo il catastrofico -13 di inizio settimana.

Ancora in rosso profondo la piazza di Taipei dopo la peggiore performance della sua storia (-9,7 per cento), mentre gli indici di Singapore hanno avuto una forte oscillazione in negativo in apertura prima di riprendersi.

Addirittura sospese le contrattazione in Indonesia, dopo un calo di oltre il 9 per cento nella mattina di martedì.

Negli stessi Stati Uniti il timore di una recessione dell'economia, a causa del crollo dei mercati e della probabile impennata dell'inflazione innescati dalla politica commerciale voluta dalla Casa Bianca, zavorra le transazioni finanziarie.

L'S&P 500 ha chiuso la giornata in calo dello 0,2 per cento, dopo una serie di inversioni di tendenza mentre gli investitori cercavano di decifrare gli obiettivi finali di Trump nella sua guerra commerciale. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,9 per cento, mentre il Nasdaq composite ha guadagnato lo 0,1.

In Europa, i maggiori mercati azionari hanno chiuso tutti in ribasso di oltre il 4 per cento, con gli esperti finanziari spagnoli che hanno affermato che ci sono forti ragioni per temere una recessione globale dopo che l'indice Ibex 35 ha chiuso con un calo del 5,12.

Le Borse peggiori sono state quelle di Milano e Madrid, che hanno chiuso con un ribasso del 5,1 per cento, seguite da Parigi e Amsterdam in calo del 4,7 mentre Londra ha ceduto il 4,4 e Francoforte ha perso quattro punti percentuali.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Trump mette in pausa i dazi e i mercati europei puntano a un rally storico

Lussemburgo: ministri del Commercio Ue vicini ad accordo per contro-dazi Usa

A novembre 600mila rifugiati venezuelani rischiano l'espulsione dagli Usa