Ekrem Imamoglu, che avrebbe dovuto essere il principale rivale di Erdogan nelle elezioni del 2028, è stato formalmente arrestato e accusato di corruzione. Molti hanno visto l'arresto come politicamente motivato
Decine di migliaia di manifestanti dell'opposizione turca hanno organizzato lunedì sera una manifestazione davanti al municipio di Istanbul a sostegno del sindaco della città, Ekrem Imamoglu, dopo il suo arresto e la successiva incarcerazione per ordine del tribunale.
I manifestanti all'esterno del municipio hanno tenuto bandiere e cartelli e hanno scandito slogan mentre si verificavano scontri tra manifestanti e polizia.
Le proteste di massa sono iniziate dopo che domenica un tribunale ha convalidato l'arresto di Imamoglu in attesa di un processo per corruzione.
La sua incarcerazione ha scatenato la più grande ondata di manifestazioni di piazza in Turchia in oltre un decennio, aggravando le preoccupazioni per la democrazia e lo stato di diritto.
Erdogan chiede di "fermare le provocazioni"
Nel frattempo, in un discorso televisivo di lunedì dopo una riunione di gabinetto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato il presidente del partito di opposizione, il partito popolare repubblicano (Chp) Ozgur Ozel, che ha invitato a proteste pacifiche, di disturbare l'ordine pubblico.
"Ho già fatto questo appello diverse volte e oggi lo ripeto: smettete di disturbare la pace dei nostri cittadini con le vostre provocazioni", ha detto Erdogan, che ha anche suggerito che Ozel sarà chiamato a rispondere delle proteste.
"Naturalmente, ci sarà una responsabilità politica per queste azioni in parlamento e una responsabilità legale in tribunale", ha aggiunto il presidente turco.
Giornalisti arrestati in Turchia
Le autorità turche hanno arrestato diversi giornalisti, ha dichiarato lunedì un sindacato dei lavoratori dei media, definendo il provvedimento un giro di vite in mezzo alle crescenti proteste scatenate dall'incarcerazione del sindaco di Istanbul, uno dei principali rivali di Erdogan.
Il sindacato Disk-Basin-Is ha dichiarato che almeno otto giornalisti e fotoreporter sono stati arrestati nel corso delle proteste, in quello che ha definito un "attacco alla libertà di stampa e al diritto del popolo di conoscere la verità". Il sindacato ha chiesto il loro immediato rilascio.