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La Costa d'Avorio annuncia il ritiro delle truppe francesi

FILE: Un istruttore militare olandese informa i soldati delle forze speciali ivoriane al campo base di Loumbila, Jacqueville, Costa d'Avorio, 17 febbraio 2022.
FILE: Un istruttore militare olandese informa i soldati delle forze speciali ivoriane al campo base di Loumbila, Jacqueville, Costa d'Avorio, 17 febbraio 2022. Diritti d'autore  Sylvain Cherkaoui/AP
Diritti d'autore Sylvain Cherkaoui/AP
Di Kieran Guilbert
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La decisione del presidente ivoriano Alassane Ouattara fa seguito a quella di altre ex colonie francesi in Africa occidentale. Il ritiro è un ulteriore segnale dell'influenza militare in declino che Parigi ha nel continente

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Nel discorso di fine anno, il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara ha annunciato che le truppe francesi si ritireranno dal territorio nazionale. Il Paese riduce così i legami militari con la sua ex potenza coloniale come già fatto da altri Stati africani nel corso degli ultimi anni.

Il ritiro inizierà già a gennaio e si colloca nella strategia di modernizzazione dell'esercito ivoriano.

"In questo contesto, abbiamo deciso il ritiro coordinato e organizzato delle forze francesi", ha dichiarato Ouattara, aggiungendo che il battaglione di fanteria di Port Bouét, gestito dall'esercito francese, passerà in mano alle truppe ivoriane.

La presenza militare delle forze francesi va avanti da decenni in Costa d'Avorio, con circa seicento uomini di stanza nel Paese al momento dell'annuncio, arrivato martedì.

La decisione della Costa d'Avorio segue quella di altri leader dell'Africa occidentale, che hanno chiesto alle forze armate francesi di lasciare il proprio territorio. Gli analisti hanno descritto questa tendenza come parte di una più ampia trasformazione strutturale dell'impegno militare della regione con Parigi.

Tra questi Paesi, rientrano il Mali, colpito da un colpo di stato, il Burkina Faso, il Niger, il Senegal e il Ciad, che è considerato il partner più stabile e fedele della Francia in Africa.

Il ridimensionamento dei legami militari arriva mentre la Francia si sta impegnando per rilanciare la sua influenza politica e militare nel continente, elaborando una nuova strategia che ridurrebbe drasticamente la presenza di truppe permanenti in Africa.

Dopo la fine del suo dominio coloniale negli anni Sessanta, la Francia è stata allontanata da oltre il settanta per cento dei Paesi africani in cui era presente. Le truppe rimarranno solo a Gibuti, con 1.500 uomini, e in Gabon, con 350.

Dopo aver espulso le truppe francesi, i leader militari di Niger, Mali e Burkina Faso si sono avvicinati alla Russia. Il Cremlino ha dispiegato in tutto il Sahel mercenari che sono stati accusati di diffuse violazioni dei diritti umani contro i civili.

In termini di sicurezza, la situazione è peggiorata in questi Paesi, con un numero crescente di attacchi estremisti e di morti tra i civili sia da parte dei gruppi armati che delle forze governative.

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