Il leader del Partito del potere popolare ha avvertito che il presidente potrebbe commettere altre "azioni estreme" dopo aver imposto la legge marziale lampo martedì. Atteso per sabato il voto sull'impeachment
PUBBLICITÀ
I membri del Partito del potere popolare (Ppp) del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol hanno dichiarato che il leader rappresenta un “rischio significativo” per i cittadini sudcoreani e hanno chiesto il congelamento dei suoi poteri durante una riunione tenutasi venerdì.
È probabile che Yoon intraprenda “azioni estreme, come il tentativo di imporre nuovamente la legge marziale, che potrebbero mettere in grave pericolo la Repubblica di Corea e i suoi cittadini”, ha dichiarato il leader del Ppp, Han Dong-hun.
“È mia opinione che una sospensione immediata delle funzioni ufficiali del presidente Yoon Suk-yeol sia necessaria per proteggere la Repubblica di Corea e il suo popolo”, ha aggiunto Han.
Le dichiarazioni di Han segnano la perdita di ogni sostegno per Yoon, che è sul punto di perdere anche il potere, con i partiti di opposizione che spingono per un suo impeachment, che verrà votato sabato in parlamento. In più il leader è indagato per alto tradimento e altri gravi reati correlati.
Martedì Yoon aveva imposto la legge marziale in Corea del Sud, citando la necessità di "eliminare le forze antistatali" e accusando l'opposizione del Paese, il Partito democratico, di simpatizzare con la Corea del Nord.
La misura è stata poi revocata solo sei ore dopo, quando 190 parlamentari sono entrati con la forza nell'edificio dell'Assemblea nazionale per votare il decreto di annullamento.
I partiti di opposizione hanno definito la decisione di Yoon "incostituzionale" e un "colpo di Stato". Avranno bisogno del sostegno dei due terzi del parlamento per approvare la mozione di impeachment e rimuovere Yoon dal suo incarico.
Nei giorni scorsi il leader del Ppp Han ha affermato di aver ricevuto informazioni secondo cui Yoon avrebbe ordinato a uno dei principali comandanti dei servizi segreti del Paese di arrestare alcuni politici durante le poche ore in cui la legge marziale è rimasta in vigore.
Le sue dichiarazioni sono state messe in discussione dal direttore dell'agenzia di spionaggio sudcoreana, Cho Tae-yong, che ha insistito sul fatto di non aver ricevuto alcun ordine di questo tipo da Yoon.
Pressioni su Yoon anche dalla società civile
Mentre Yoon deve affrontare il crescente sostegno trasversale al suo impeachment, il suo ministro della Difesa, Kim Yong-hyun, è sotto inchiesta per il suo ruolo nella decisione del presidente e si è dimesso dall'incarico.
I partiti dell'opposizione sostengono che sia stato Kim a consigliare a Yoon di adottare il provvedimento. L'ex capo della Difesa è stato sostituito dal viceministro Kim Seon-ho, che ha promesso di collaborare con i magistrati per un'ulteriore indagine sul ruolo dell'esercito nella decisione del presidente.
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Seoul da mercoledì, chiedendo le dimissioni di Yoon.
I membri di uno dei maggiori gruppi sindacali del Paese, il Sindacato coreano dei lavoratori del metallo, hanno iniziato scioperi orari contro Yoon, impegnandosi ad avviare scioperi a tempo indeterminato se il leader dovesse rimanere al potere.
Gli eventi di questa settimana a Seoul hanno attirato l'attenzione internazionale, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha commentato di essere “seriamente preoccupato” per l'ordine di legge marziale di Yoon e ha accolto con favore la mozione per rimuoverlo dal suo incarico.