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Almeno 60 morti a seguito di attacchi israeliani nell'est del Libano

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ueiauiea Diritti d'autore  AP Photo/Hassan Ammar
Diritti d'autore AP Photo/Hassan Ammar
Di Abby Chitty
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il sindaco di Baalbeck, Bachir Khodr, ha descritto gli attacchi come "il giorno più violento a Baalbeck dall'inizio dell'aggressione".

Gli attacchi israeliani nel Libano orientale hanno ucciso almeno 60 persone e ne hanno ferite altre 58, secondo il ministero della Sanità del Paese.

Gli attacchi hanno preso di mira diverse città e aree, tra cui la Valle della Bekaa, dove sono morte almeno 34 persone.

Nella città di Sahl Allak, nella provincia di Baalbeck, sono state uccise 16 persone e il bilancio delle vittime è destinato a salire con il proseguire delle operazioni di soccorso, secondo l'agenzia di stampa nazionale.

A Ramm, sempre nella provincia di Baalbeck, un attacco aereo israeliano ha ucciso nove persone, tra cui una madre e i suoi quattro figli, e ha lasciato un'altra persona ferita.

Un altro attacco alla periferia del campo di caserme di Gouraud, nella provincia di Baalbeck, dove risiedono alcuni rifugiati palestinesi, ha provocato sei morti e 17 feriti.

A Hellaniyeh, due persone sono state uccise e otto ferite, mentre a Younine, sempre a Baalbeck, altre due persone sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite.

Il primo ministro britannico Keir Starmer, a destra, stringe la mano al primo ministro libanese Najib Mikati a Downing street
Il primo ministro britannico Keir Starmer, a destra, stringe la mano al primo ministro libanese Najib Mikati a Downing street Lucy North/AP

La notizia giunge dopo che il primo ministro britannico Keir Starmer ha accolto il suo omologo libanese a Londra lunedì e ha offerto le sue condoglianze per la morte dei cittadini uccisi negli attacchi israeliani.

Il Ministero della Salute libanese ha riferito che più di 2.700 persone sono state uccise e quasi 12.600 ferite in un anno di combattimenti tra Hezbollah e Israele. Un quarto delle vittime erano donne e bambini.

Starmer e il Primo Ministro Najib Mikati hanno concordato sulla necessità di un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili e le infrastrutture critiche, secondo un resoconto dell'incontro fornito dall'ufficio di Starmer.

"Per quanto riguarda il più ampio conflitto regionale, il primo ministro ha sottolineato la necessità per tutte le parti di ridurre la tensione e di lavorare per una pace sostenibile a lungo termine in Medio Oriente", ha dichiarato un portavoce di Starmer.

L'incontro è avvenuto dopo che il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha riferito ai legislatori britannici che il suo omologo israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che lo sforzo militare in Libano terminerà a breve.

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