I ministri degli Esteri di 43 Stati dell'Unione per il Mediterraneo si sono riuniti a Barcellona per affrontare le sfide regionali. Josep Borrell ha condannato gli attacchi israeliani all'Unifil e ha chiesto sanzioni
Intervenendo al forum dei 43 Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) a Barcellona, il responsabile degli Affari esteri dell'Unione europea Josep Borrell ha condannato l'esercito israeliano per l'attacco all'Unifil in Libano.
Israele ha difeso la sua presenza militare nel sud del Libano e gli attacchi alle posizioni di Hezbollah nel Paese vicino come necessari per difendersi dalla minaccia dei militanti sostenuti dall'Iran.
Borrell ha inoltre ribadito che chiederà all'Unione europea di stabilire sanzioni contro i leader dei coloni israeliani in Cisgiordania e contro due membri del governo israeliano, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della Difesa Itamar Ben-Gvir.
"L'Europa stia dalla parte del diritto internazionale"
Jose Manuel Albares, ministro degli Esteri spagnolo, ha dichiarato che il suo Paese ha rinnovato il proprio impegno nei confronti dell'Unrwa, organizzazione delle Nazioni Unite indispensabile per milioni di rifugiati palestinesi nella regione.
"Il diritto internazionale umanitario è nato dalla sofferenza dell'Europa. È quindi imperativo che l'Europa stia dalla parte del diritto internazionale e ne impedisca le violazioni", ha aggiunto Ayman Safadi, ministro degli Esteri giordano.
Israele accusa da tempo l'Unrwa di Gaza di avere tra le sue fila militanti di Hamas.
Infine, è stato Nasser Kamel, segretario generale dell'UpM, a parlare della soluzione dei due Stati in Medio Oriente: "Sappiamo tutti che il rimedio si basa su una soluzione a due Stati e sul diritto del popolo palestinese di esercitare l'autodeterminazione".
Netanyahu: "Non rinunceremo alla vittoria"
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha partecipato lunedì a Gerusalemme a una cerimonia commemorativa per i soldati e i civili caduti il 7 ottobre e nelle offensive a Gaza.
"Non rinunceremo alla missione della vittoria e una componente centrale della missione della vittoria è il ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia vivi che morti, in Israele", ha dichiarato Netanyahu.