L'ex presidente Usa ha rotto il silenzio dopo la condanna per il caso Stormy Daniels. Davanti alla Trump tower, il tycoon ha attaccato il giudice e Joe Biden, definendo gli Stati Uniti uno Stato Fascista
La folla davanti alla Trump Tower ha assistito alla reazione di Donald Trump dopo la condanna emessa giovedì dai dodici membri della giuria, riuniti in camera di consiglio per due giorni per decidere sul caso Stormy Daniels. Trump era imputato per aver falsificato la documentazione aziendale alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2016 allo scopo di coprire un pagamento da 130mila euro alla porno attrice per chiederle di non rivelare un rapporto sessuale tra i due.
Il tycoon è diventato così il primo ex presidente degli Stati Uniti a essere condannato penalmente, per tutti i 34 capi d'imputazione giudicati da un tribunale di New York. E nella tarda mattinata di venerdì ha parlato ai suoi sostenitori, muniti di bandiere con la scritta "Trump won" in riferimento alle elezioni del 2020, riuniti a Manhattan davanti alla Trump Tower.
"Vogliono distruggere il nostro Paese, ma noi continueremo a combattere e renderemo l'America di nuovo grande", ha affermato l'ex presidente. Il tycoon ha confermato che farà appello e ha attaccato il giudice Juan Merchan, definendolo nuovamente "corrotto" e "pieno di conflitti" di interesse: "Un angelo che in realtà è un diavolo".
Trump: processo iniquo orchestrato da Biden
"Il giorno più importante della storia sarà il 5 novembre", ha detto Trump riferendosi all'Election day che deciderà la presidenza Usa.
Il processo contro di me è stato iniquo, ha proseguito. "Se fanno questo a me lo possono fare a tutti". Il tycoon si è poi lamentato di essere stato sottoposto a un ordine bavaglio per il quale non poteva commentare il processo essendo candidato per la Casa Bianca.
"Tutto questo è più importante di me e della mia presidenza, sto lottando per la nostra Costituzione. A nessun presidente dovrebbe capitare quella che sta capitando a me", ha detto Donald Trump a New York.
Trump: "Siamo in Stato fascista, salito di sei punti nei sondaggi"
Trump ha definito gli Stati Uniti uno "Stato fascista", sostenendo di "aver voluto testimoniare, ma la teoria dice che se dici qualcosa di leggermente sbagliato ti denunciano per falso". L'ex presidente ha sostenuto di essere "salito di sei punti nei sondaggi" dopo il verdetto di giovedì.