Il primo ministro israeliano Netanyahu ha promesso di portare avanti i piani per un'offensiva militare a Rafah: "Sino a che Hamas non sarà annientata". Usa: Israele deve ancora presentare un piano per la protezione dei civili. Partita da Cipro per Gaza la prima nave di aiuti umanitari
Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che nove palestinesi sono stati uccisi e decine feriti dagli spari israeliani in un altro attacco alla folla accalcata intorno ai camion degli aiuti umanitari in piazza Kuwait, a Gaza City.
"Bombardare assembramenti di persone affamate è diventata una routine quotidiana praticata dall'occupazione e vista dalla comunità internazionale sugli schermi", ha dichiarato il portavoce del ministero Ashraf Al-Qidra.
Ancora scontro a fuoco tra Israele e Libano
Fonti libanesi hanno riferito alla Reuters che martedì gli aerei da guerra israeliani hanno colpito in profondità il Libano per il secondo giorno consecutivo, colpendo una struttura di Hezbollah nel villaggio di Nabi Chit e uccidendo almeno un membro del gruppo sciita libanese. Moltri altri sarebbero stati feriti.
L'esercito israeliano ha confermato che i suoi jet da combattimento hanno "colpito due centri di comando militare di Hezbollah" nella zona di Baalbek, in risposta al massiccio lancio di razzi di Hezbollah verso il nord di Israele all'inizio della giornata. Il gruppo libanese ha affermato di aver lanciato più di cento razzi contro obiettivi israeliani.
Continua la caccia ai leader di Hamas
Non li hanno trovati, né nella città di Gaza né a Khan Yunis, e continuano a cercarli. Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, e i suoi collaboratori sono al centro dell'offensiva israeliana che in poco più di cinque mesi ha prodotto almeno 31.184 vittime palestinesi e 72.889 feriti.
L’esercito israeliano sostiene che Sinwar e i suoi fedelissimi possano nascondersi nei tunnel scavati nell'area di Rafah, nel sud di Gaza, presumibilmente con parte degli ostaggi israeliani ancora vivi. Ma Rafah è il collo dell'imbuto dove sono confluiti 1,5 milioni di sfollati, che non hanno più dove scappare.
Netanyahu "fa più male che bene", dice Biden
Gli Stati Uniti affermano che Israele non ha ancora presentato un piano per proteggere i civili nella prevista invasione di Rafah e, in un'intervista a Msnbc, il presidente Usa Joe Biden ha detto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "sta facendo più male che bene a Israele".
Il premier israeliano ha difeso le sue politiche dopo che Biden ha espresso le sue considerazioni sui danni arrecati dalle decisioni di Netanyahu ad Israele.
Il primo ministro ha anche promesso di portare avanti i piani per un'offensiva militare a Rafah: "Sino a che Hamas non sarà annientata".
A Gaza cessate il fuoco lontano
Il mese sacro musulmano del Ramadan è iniziato, senza alcun segno del cessate il fuoco per il quale si sono moltiplicati gli appelli della comunità internazionale, con crescenti timori di carestia nella Striscia di Gaza e con la preoccupazione che le tensioni possano esplodere intorno ai luoghi sacri di Gerusalemme.
Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas, incolpa Israele per non aver raggiunto un accordo per il cessate il fuoco prima del Ramadan: "Non vogliamo un accordo che non ponga fine alla guerra su Gaza" ha dichiarato Haniyeh.
Israele e le restrizioni ai luoghi di culto per i musulmani
Il ministero degli Esteri palestinese Riyāḍ al-Mālikī ha condannato le restrizioni alla Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, dopo aver riferito che le forze israeliane hanno limitato l'accesso ai fedeli ieri sera, in particolare ai giovani uomini. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che la libertà di culto sarà protetta, ma ha avvertito che Israele dovrà rispondere a qualsiasi attacco.
La Giordania ha avvertito che le restrizioni imposte da Israele all'accesso dei fedeli alla Moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata, durante il Ramadan, stanno spingendo la situazione verso una "esplosione".
Gli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza
Una nave dell'esercito americano che trasporta attrezzature per la costruzione di un molo al largo delle coste dell'enclave palestinese è partita per il Mediterraneo.
La prima nave che trasporta 200 tonnellate di aiuti alimentari è partita martedì mattina da Cipro. Le agenzie umanitarie hanno criticato il piano per un corridoio umanitario marittimo, affermando che è una misura lontana dal soddisfare i bisogni dei 2,2 milioni di abitanti di Gaza.
Intanto il Programma alimentare mondiale ha dichiarato di aver consegnato con successo cibo sufficiente per 25mila persone a Gaza City martedì, nel suo primo convoglio riuscito nel nord dell'enclave dal 20 febbraio.