Stati Uniti: critiche a Israele per la guerra a Gaza, ma senza interrompere la vendita di armi

Palestinesi seppelliti in una fossa comune a Rafah
Palestinesi seppelliti in una fossa comune a Rafah Diritti d'autore Hatem Ali/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Stefania De Michele
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Le critiche Usa nei confronti dell'operazione militare a Gaza non hanno impedito all'amministrazione Biden di continuare a fornire le armi a Israele con un espediente che consente la vendita, aggirando il via libera del Congresso.

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I negoziati per il cessate il fuoco a Gaza sono sospesi sino alla prossima settimana. L'annuncio ha posto fine alla speranza di una tregua prima dell'inizio del mese sacro del Ramadan.  Israele continua a ribadire la sua posizione: la guerra prosegue sino all'eliminazione del "regime scellerato di Hamas, il recupero degli ostaggi e la rimozione di nuove minacce da Gaza su Israele". 

Netanyahu: "Combatteremo anche a Rafah"

Rafah, la città al sud della Striscia, che ospita 1.500.000 sfollati palestinesi, non sarà risparmiata: ''Il nostro esercito - ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu - combatterà contro le milizie di Hamas, anche a Rafah. Rafah è l'ultima roccaforte di Hamas. Chi ci dice di non agire là, ci chiede di perdere la guerra. Questo non avverrà''.

Le armi fornite dagli Stati Uniti a Israele

Le operazioni militari di Israele a Gaza stanno sollevando un'ondata di proteste internazionali. Gli Stati Uniti hanno criticato l'offensiva che sta producendo una crisi umanitaria senza precedenti. 

Ma le critiche Usa non hanno impedito all'amministrazione Biden di continuare a fornire le armi a Israele con un espediente che consente la vendita, aggirando il via libera del Congresso. 

Sono ad esempio oltre cento le vendite di armamenti al di sotto dell'importo che richiederebbe l'approvazione da parte dell'Assemblea statunitense. A dirlo è il Guardian, che sottolinea le eccezioni previste dall'Arms Export Control Act.

Il provvedimento prevede, per esempio, il limite di 25 milioni di dollari per "importanti strumenti di difesa",  ma il tetto sale sale a 100 milioni per altri "pezzi per la difesa" come le bombe. "Questo non sembra solo un tentativo di aggirare la legge statunitense sull'esportazione di armi, ma è un modo decisamente preoccupante per evitare la trasparenza e la supervisione del Congresso", ha detto Ari Tolany, direttrice del monitoraggio dell'assistenza alla sicurezza presso il think tank Centre for International Policy.

Tra l'altro, l'ufficio dell'ispettore generale del dipartimento di Stato ha scoperto che tra il 2017 e il 2019 anche l'amministrazione Trump aveva effettuato oltre 4.000 trasferimenti di armi, sotto la soglia che richiede il via libera parlamentare, ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, per un valore totale di circa 11 miliardi di dollari.

Aiuti umanitari paracadutati a Gaza

Intanto, gli aiuti umanitari continuano a raggiungere la Striscia di Gaza per via aerea. Dopo quasi cinque mesi di guerra, Gaza è in macerie e in piena catastrofe umanitaria. Nel sud  centinaia di migliaia di persone, fuggite da altre aree dell'enclave, vivono in tende di fortuna e lottano con la carenza di cibo e beni di prima necessità.

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