Israele e Hamas prolungano la tregua, cessate il fuoco prorogato di 24 ore alle stesse condizioni. Blinken in Israele, poi andrà in Cisgiordania
L'esercito israeliano ha dichiarato che la tregua con Hamas continuerà "alla luce degli sforzi dei mediatori per portare avanti il processo di rilascio degli ostaggi e nel rispetto dei termini dell'accordo".
A sua volta Hamas ha confermato che è stato raggiunto un accordo per "prolungare la tregua per un settimo giorno".
Lo riportano i media internazionali, citando un comunicato del movimento islamista palestinese.
Il Ministero degli Affari esteri del Qatar, principale mediatore con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Egitto, ha affermato che la tregua a Gaza sarà prolungata per la giornata di giovedì alle stesse condizioni precedenti - che sono il cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti umanitari.
Il portavoce del Ministero degli Esteri, Majed al-Ansari, si dice fiducioso che "i progressi compiuti negli ultimi giorni continuino".
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele giovedì, dove dovrebbe incontrare il Primo Ministro Benjamin Netanyahu prima di recarsi nella Cisgiordania occupata per un probabile incontro con il presidente palestinese Mahmoud Abbas.
Prima dell'ulteriore proroga, il cessate il fuoco - entrato in vigore il 24 novembre per quattro giorni e prorogato di due - era scaduto alle 05:00 GMT di giovedì dopo il rilascio di 70 ostaggi israeliani e 210 prigionieri palestinesi.
Liberati anche una trentina di stranieri, per lo più thailandesi che lavorano in Israele, rilasciati al di fuori dell'accordo.
La tregua ha anche consentito l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, devastata da sette settimane di bombardamenti.
"Ma il volume di aiuti che raggiunge i palestinesi a Gaza è ancora del tutto insufficiente - ha denunciato mercoledì il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - Sono in corso intensi negoziati per estendere la tregua, che accogliamo con sincero favore, ma crediamo che sia necessario un vero cessate il fuoco umanitario".
Negoziati sempre in bilico tra Israele e Hamas
Una fonte vicina ad Hamas aveva dichiarato mercoledì che il movimento islamista aveva "accettato di prolungare la pausa di altri quattro giorni e di liberare altri ostaggi israeliani".
Tuttavia, in serata, un'altra fonte del movimento islamista aveva parlato di "proposte israeliane insoddisfacenti".
In un comunicato, Hamas aveva rilanciato la sua offerta di liberare sette, tra donne e bambini, e di restituire i corpi di tre ostaggi che sostiene siano stati uccisi nei bombardamenti su Gaza in cambio di una proroga della tregua.
Sempre secondo Hamas, Israele avrebbe rifiutato.
In un messaggio su Telegram, le brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno invitato le loro forze a "mantenere un alto livello di preparazione militare nelle ultime ore della tregua, in previsione di nuovi combattimenti".
Sesto scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi
Mercoledì sera ha avuto luogo il sesto scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi.
Dieci ostaggi israeliani, tra cui cinque con doppia cittadinanza (un olandese, tre tedeschi e un americano), oltre a due russi e quattro thailandesi, sono stati consegnati da Hamas alla Croce Rossa Internazionale, prima di essere portati in una base militare in Israele.
In cambio, sono stati rilasciati trenta palestinesi (16 minori e 14 donne) detenuti in diverse prigioni israeliane.
Tra i prigionieri liberati c'è Ahed Tamimi, attivista 22enne e icona della lotta contro l'occupazione israeliana. Era stata arrestata il 6 novembre per un post su Instagram che, secondo fonti israeliane, invitava al massacro degli israeliani e faceva riferimento a Hitler.
Sua madre Narimane, il cui marito è stato anch'egli arrestato, ha dichiarato che Ahed non ha mai potuto pubblicare il post, poiché i suoi account sui social network sono stati sistematicamente bloccati da Israele.
Scontri all'esterno della prigione tra palestinesi e israeliani
I prigionieri liberati sono stati accolti da festeggiamenti in Cisgiordania. Ma la tensione resta alta e sono scoppiati scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane fuori dalla prigione di Ofer, vicino a Ramallah.
Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, cinque persone sono state ferite, di cui una in modo grave, da munizioni vere.
Il punto sulla guerra
La guerra è iniziata il 7 ottobre, quando i commando di Hamas infiltrati dalla vicina Striscia di Gaza hanno lanciato un attacco contro Israele di dimensioni senza precedenti. Secondo le autorità, circa 1.200 persone, per la maggior parte civili, sono state uccise e circa 240 rapite.
Per rappresaglia, Israele ha promesso di "annientare" Hamas, al potere a Gaza dal 2007, bombardando il territorio palestinese e lanciando un'offensiva di terra il 27 ottobre, fino alla tregua del 24 novembre. Secondo il governo di Hamas, 14.854 persone, di cui 6.150 sotto i 18 anni, sono state uccise dai colpi israeliani.
Già soggetta a un blocco israeliano via terra, mare e aria dal 2007, la Striscia di Gaza è stata posta sotto assedio totale da Israele il 9 ottobre. Secondo le Nazioni Unite, 1,7 milioni dei suoi 2,4 milioni di abitanti sono stati sfollati a causa della guerra e più della metà delle case sono state danneggiate o distrutte.