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In Ucraina crimini da entrambe le parti. Dalla Russia "molti più abusi"

Crimini di guerra in Ucraina da entrambe le parti, ma dalla Russia abusi diffusi e sistematici
Crimini di guerra in Ucraina da entrambe le parti, ma dalla Russia abusi diffusi e sistematici Diritti d'autore  YASUYOSHI CHIBA/AFP or licensors
Diritti d'autore YASUYOSHI CHIBA/AFP or licensors
Di Gianluca Martucci
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Gli esperti della Commissione indipendente Onu sui crimini di guerra in Ucraina comunicano i primi risultati dell'indagine. I soldati russi hanno stuprato una donna 83enne

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I primi risultati ottenuti dall'inchiesta indipendente sui crimini di guerra in Ucraina, commissionata dall'Onu, sta rivelando che entrambe le parti hanno violato il diritto bellico, "ma gli abusi commessi dalle forze russe sono stati molto più numerosi e diffusi di quelli commessi dalle truppe ucraine". A sostenerlo il presidente della Commissione d'inchiesta sull'Ucraina, Erik Mose, in audizione al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

L'indagine si basa sulla verifica dell'uso illegale di armi esplosive, episodi di violenza sessuale e di genere e altri crimini di guerra. 

Intervenuto in occasione della fine della prima fase dei lavori della Commissione, nata a pochi giorni dall'invasione dell'Ucraina nel marzo 2022, Mose ha detto che lui e gli altri membri dell'organo sono in particolare "preoccupati delle evidenze continue di crimini di guerra da parte della Russia". I soldati di Mosca sono stati protagonisti di una serie di atti di tortura, alcuni così "brutali" da portare alla morte e a episodi di stupro anche nei confronti di donne ultraottantenni.

I principali bersagli della tortura erano persone accusate di essere informatori delle forze ucraine. I maltrattamenti hanno talvolta comportato l'uso di scosse elettriche. 

In alcuni casi di stupro "i familiari della vittima sono stati obbligati a stare in una stanza adiacente a quella dove avveniva l'abuso". 

Nelle aree dove l'occupazione russa è stata più prolungata, come nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia le prove raccolte "dimostrano che l'uso della tortura da parte delle forze armate russe nelle aree sotto il loro controllo è stato diffuso e sistematico", ha aggiunto Mose.

Interrogati dai giornalisti, gli esperti della Commissione hanno detto di non aver riscontrato collaborazione da parte russa nello svolgimento delle ricerche. I rappresentanti di Mosca non si sono neanche presentati all'audizione. La Russia nega anche di aver commesso atrocità e di aver preso di mira i civili in Ucraina.

Mose ha comunque chiesto prudenza finché l'inchiesta non giungerà a conclusione.

La commissione sta anche indagando sulle cause del disastro della diga idroelettrica di Kakhovka, situata in un'area controllata dai russi nella regione di Kherson, nel Sud del Paese.

Lo scorso marzo, la stessa commissione aveva già compreso nella fattispecie di crimine di guerra il trasferimento sistematico di bambini ucraini dalle aree occupate verso la Russia e aveva indicato che stava indagando se questo costituisse un genocidio.

Le indagini proseguono, accompagnate dalla mancanza di chiarezza e trasparenza sull'entità, le circostanze e le categorie di bambini trasferiti.

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