Ufficialmente per convogliare le risorse nell'ammodernamento dell'esercito, la Polonia ha annunciato che non invierà più armi all'Ucraina. Sullo sfondo, la disputa sul grano
La Polonia ha fatto sapere che non invierà più armi all’Ucraina, come apparente conseguenza dell'aspra disputa sulle esportazioni di grano che contrappone Kiev ad alcune nazioni europee. Ufficialmente, il primo ministro polacco Mateus Morawiecki ha affermato che il suo Paese deve concentrarsi sulla modernizzazione del proprio esercito e che la decisione non è collegata alle divergenze sui cereali.
Tuttavia, la presa di posizione arriva proprio dopo il pronunciamento del discorso di Volodymyr Zelensky alle Nazioni Unite, nel quale il presidente ucraino ha affermato che la Polonia e i suoi vicini stanno facendo di fatto il gioco della Russia vietando le importazioni dei cereali provenienti dal suo Paese. Il che ha provocato una risposta furiosa da parte di Varsavia.
Il ministero degli Esteri polacco: "Dolorose le parole di Zelensky"
Pawel Jablonski, viceministro degli Affari esteri polacco, in particolare, a risposto duramente: "Queste parole secondo cui Paesi come la Polonia starebbero sostenendo la Russia sono completamente incoerenti con la realtà, è molto doloroso ascoltarle, per molte persone in Polonia, perché milioni di polacchi hanno aiutato l'Ucraina, i rifugiati, e continuano a farlo. Certe affermazioni dovrebbero essere evitate".
La Polonia accoglie in effetti circa un milione di rifugiati ucraini e figura tra i principali fornitori di armi e munizioni a favore del governo di Kiev, inclusi carri armati e armi pesanti.