Sette neonati uccisi e sei tentati omicidi. A un anno dall'inizio del processo l'infermiera killer è stata condannata dalla corte di Manchester alla pena più severa. Ergastolo senza possibilità di condizionale. Ancora buio su cosa abbia scatenato la sua follia omicida
Ergastolo senza condizionale. L'infermiera britannica Lucy Letby è stata condannata dalla Manchester Crown Court con la terribile accusa di aver ucciso sette neonati e tentato di assassinarne altri sei nel reparto di maternità del Countess of Chester Hospital, tra il 2015 e il 2016.
Nella lettura della sentenza , in diretta tv, il giudice James Goss ha parlato di "premeditazione, calcolo e malizia" nelle azioni compiute da Letby, che hanno avuto un "impatto immenso" sulle famiglie coinvolte.
Una donna che l'accusa ha descritto come diabolica, fredda, calcolatrice e tenace e che si è sempre dichiarata innocenza durante tutto il lungo iter processuale cominciato un aanno fa.
Le testimonianze scioccanti
Durante il processo, una madre ha raccontato di essere tornata a dare il latte a uno dei suoi gemelli prematuri, nell'agosto 2015, e di averlo trovato con del sangue intorno alla bocca. Secondo l'accusa, l'infermiera aveva appena iniettato aria con un'apparecchiatura nella gola del piccolo che è morto poche ore dopo.
Il modus operandi
Lucy Letby attaccava i bambini dopo che i genitori se ne andavano, generalmente di notte quando era sola. Poi fingeva di unirsi agli sforzi collettivi per salvare i neonati, e assisteva personalmente i genitori disperati arrivando al punto di scrivere loro dei biglietti di affettuosa consolazione.
Le indagini e l'arresto
Trasferita nel giugno 2016 in un ufficio amministrativo, arrestata una prima volta nel 2018, poi nel 2019, Lucy Letby è stata incarcerata nel novembre 2020. Le motivazioni che l'hanno spinta ai folli gesti non sono stati del tutto chiariti.
Nella sua abitazione sono stati trovati degli appunti scritti a mano, e uno di questi conteneva una sorta di confessione: 'Sono diabolica, l'ho fatto'.
La polizia inglese intanto continua a indagare e a studiare migliaia di casi analoghi alla ricerca di eventuali altre vittime di Lucy Letby.
L'infermiera killer, al momento della sentenza, ha scelto di non essere presente in aula, come comunicato ai suoi avvocati qualche giorno prima.