Una condanna per corruzione legata a dichiarazioni false sui beni ricevuti da funzionari stranieri, poi rivenduti ,riporta l'ex capo del governo di Islamabad in carcere
L'ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato arrestato nella sua casa a Lahore dopo una condanna per corruzione a tre anni di reclusione. Secondo il tribunale di Islamabad, Khan avrebbe fornito dichiarazioni false sui proventi ottenuti dalla vendita dei doni ricevuti da funzionari stranieri quando era primo ministro.
Tra gli oggetti che sarebbero dovuti appartenere alle casse dello Stato, ma rivenduti da Khan al loro valore reale ci sono orologi da polso, tra cui un Rolex e un Graff, un paio di ornamenti, un anello e altri oggetti di lusso. Il capo del governo, sfiduciato ad aprile 2022, non avrebbe pagato la parte legale del loro valore stimato da versare allo Stato.
Davanti ai giudici Khan avrebbe fornito elementi "intenzionalmente falsi" per dimostrare di aver rispettato gli obblighi che la legge impone in questi casi.
Il caso giudiziario è stato denominato "Toshakhana", assumendo lo stesso nome del deposito governativo in cui dal 2002 sono registrati i regali ricevuti da funzionari stranieri. La vendita di tali beni presuppone versamento allo Stato del 50% del valore.
Khan secondo il tribunale, oltre a non aver mai dichiarato alla Toshakhana i beni ricevuti durante il suo mandato, dal 2018 al 2022, li ha venduti beneficiando delle ingenti somme di denaro provenienti dalla vendita.
Khan, leader del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), è stato colpito da oltre 150 procedimenti giudiziari da quando ha lasciato la guida dell'esecutivo, sostiene che tutti siano politicamente motivati.
Non è la prima volta che Khan viene arrestato. Il 9 maggio è stato incarcerato con l'accusa di corruzione, per poi essere rilasciato tre giorni dopo.
Il suo arresto aveva provocato violenti scontri tra la polizia e i suoi sostenitori. Almeno nove persone sono morte negli scontri.
Dopo il suo rilascio, il Pti è stato oggetto di una campagna di repressione, con migliaia di arresti, atti di intimidazione e l'imbavagliamento della stampa.
La pena detentiva potrebbe chiudere le possibilità per Khan di assumere altri incarichi politici. La legge prevede infatti che le persone con una condanna penale non possano neanche candidarsi a ricoprire cariche pubbliche. Il Pti è pronto a impugnare la sentenza.
In ogni caso spetta all'organo elettorale pakistano formalizzare l'interdizione di Khan dalle cariche pubbliche.