Pakistan, l'ex premier ancora davanti ai giudici

Imran Khan, ex premier pakistano
Imran Khan, ex premier pakistano Diritti d'autore AP Photo
Di Debora Gandini
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Khan è comparso in aula ad Islamabad proclamandosi innocente per quanto riguarda l’accusa di terrorismo

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Imran Khan è comparso di nuovo in Tribunale. Sotto strettissima sorveglianza, l'ex Primo ministro pakistano è comparso in aula ad Islamabad proclamandosi innocente per quanto riguarda l’accusa di terrorismo. Insieme a sua moglie dovrà comparire davanti ai giudici per un caso di corruzione. 

L'ex Premier Khan è nell'occhio del ciclone da quando è stato arrestato e incarcerato due settimane fa, in un'operazione che ha scatenato feroci proteste da parte dei suoi sostenitori. Alla fine è stato rilasciato su cauzione.

Secondo la Corte suprema era illegale il suo arresto

Imran Khan è stato rilasciato dalla custodia dopo che la Corte Suprema del Pakistan ha stabilito che il suo arresto era illegale. L'ex primo ministro ha passato la notte in una pensione della polizia per la sua protezione, ma ha potuto incontrare un numero limitato di amici e familiari.

La Corte Suprema del Pakistan ha giudicato illegale l'arresto di Imran Khan e così l'ex primo ministro, Imran Khan, ha ottenuto due settimane di libertà su cauzione nell'ambito del caso di corruzione. Il tribunale ha approvato la cauzione dopo che giovedì la Corte Suprema aveva dichiarato illegale il suo arresto all'inizio della settimana, arresto che ha scatenato disordini e proteste in tutto il Pakistan.

Dopo la notizia del rilascio dell’ex premier migliaia di suoi sostenitori sono scesi in piazza in il paese, mentre ad Islamabad sono stati segnalati scontri con la polizia.

Le reazioni politiche

Il partito Tehreek-e-Insaaf di Khan aveva definito il suo arresto un "rapimento". Il ministro dell'Interno pakistano, Rana Sanaullah, aveva tuttavia spiegato che l’ex primo ministro era stato arrestato in relazione a un caso presentato al tribunale anti-corruzione del Pakistan, a cui Khan non aveva partecipato.

Anche altri leader del partito di Khan sono stati arrestati nel corso di questa settimana. Si tratta del portavoce Fawad Chaudhry e dell'ex ministro degli Esteri Shah Mahmood Qureshi, entrambi fermati con l'accusa di "incitamento a protestare in modo violento e a incendi dolosi nell'ambito di un piano ben orchestrato per minaccia la pace".

A Ginevra intanto l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha invitato le forze di sicurezza pachistane a "mostrare moderazione" e ha chiesto ai manifestanti di "astenersi da ogni violenza".

"Libertà di espressione, riunione pacifica e stato di diritto sono fondamentali per risolvere le controversie politiche, l'uso sproporzionato della forza non ha diritto di esserci", ha twittato Turk, mentre proseguono gli arresti dei sostenitori di Imran Khan, dopo due giorni di violente proteste scatenate dal suo arresto.

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