Corte europea dei diritti dell'uomo condanna la Russia per indagine inadeguata sull'omicidio Nemtsov

A woman wearing a medical mask lays flowers near the place where Russian opposition leader Boris Nemtsov was gunned down eight years ago, in Moscow.
A woman wearing a medical mask lays flowers near the place where Russian opposition leader Boris Nemtsov was gunned down eight years ago, in Moscow. Diritti d'autore Alexander Zemlianichenko/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Redazione italiana
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L'omicidio di uno dei principali oppositori di Vladimir Putin è avvenuto nel 2015 a Mosca

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La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato la Russia per non aver condotto un'indagine adeguata ed efficace sull'omicidio di Boris Nemtsov, uno dei principali oppositori di Vladimir Putin, avvenuto nel 2015 a Mosca.

Nemtsov fu colpito quattro volte a distanza ravvicinata su un ponte a due passi dal Cremlino.

Il caso è stato portato in tribunale da sua figlia Zhanna.

La Corte ha rilevato che le autorità russe non hanno indagato adeguatamente sull'identità delle persone che avevano organizzato e ordinato l'assassinio, né hanno esaminato le accuse di motivazione politica o coinvolgimento di attori statali.

Cinque sospetti sono stati arrestati dopo l'omicidio e un sesto è stato ucciso durante un interrogatorio.

Dopo il loro processo nel luglio 2017, le persone incriminate, originarie delle Repubbliche di Cecenia ed Inguscezia, nel Caucaso russo, sono state condannate a pene oscillanti tra gli 11 e i 20 anni di carcere.

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