Serbia: cosa c'è dietro le grandi manifestazioni di massa contro Vučić?

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Di Hans von der Brelie
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Da settimane la gente si riversa in strada per protestare contro un'atmosfera di violenza e paura, contro i media, accusati di essere manipolati dal governo, e per denunciare i presunti legami tra classe politica e criminalità organizzata

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Dall'inizio di maggio ogni settimana decine di migliaia di persone si riversano nelle strade di Belgrado per protestare contro il governo e il presidente Alexandar Vučić. Indossano piccoli bottoni raffiguranti avvoltoi e iene. Si tratta delle più grandi manifestazioni dalla caduta di Slobodan Milošević. La gente sta scendendo in piazza per protestare contro un'atmosfera di violenza e paura, contro i media, accusati di essere manipolati dal governo, e per denunciare la corruzione della classe politica.

Le proteste di massa settimanali sono state scatenate da due sparatorie ravvicinate - la prima in una scuola di Belgrado e la seconda, il giorno dopo, in un villaggio - in cui sono morte 18 persone. Col passare delle settimane la rabbia dei manifestanti si è spostata sui politici al potere.

Il presidente Vučić accusa l'opposizione di strumentalizzare il lutto e ha definito i manifestanti "avvoltoi" e "iene". Da allora, i manifestanti indossano bottoni con animali. "Stiamo manifestando a causa della corruzione, della criminalità e del malfunzionamento delle istituzioni nel nostro Paese", ha detto a Euronews uno di loro.

La gente chiede le dimissioni del presidente e un'indagine sui presunti legami tra politica e criminalità organizzata. Vučić ha suggerito di indire elezioni lampo, ma i partiti dell'opposizione sono contrari a questa idea.

Uno dei principali politici dell'opposizione, Srđan Milivojević, membro del Parlamento per il Partito Democratico, spiega perché: "Abbiamo numerose prove che le più alte autorità statali sono legate alla criminalità organizzata - ha detto a Euronews -. I gruppi criminali, dal 2013, presidiano i seggi. Cercano di spaventare la popolazione locale e di corrompere gli oppositori del Partito progressista serbo. Queste non sono le condizioni per consentire elezioni democratiche libere ed eque. L'unica soluzione è un governo tecnico di transizione che prepari condizioni eque per elezioni libere. È importante che l'Ue non consideri più Vučić come un fattore di stabilità".

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