Non si placa l'ira dell'opposizione serba che per il decimo giorno consecutivo è scesa in piazza per manifestare contro i risultati delle elezioni
Per il decimo giorno consecutivo, centinaia di cittadini serbi sono scesi in piazza a Belgrado mercoledì sera per protestare contro i presunti brogli elettorali e chiedere l'annullamento del risultato delle elezioni del 17 dicembre scorso.
Come nei giorni precedenti, la manifestazione è stata indetta dalla coalizione di opposizione Serbia contro la violenza, che chiede nuove elezioni e un'indagine indipendente da parte di una commissione internazionale sulle accuse di frode.
La protesta degli studenti serbi
Nonostante le manifestazioni siano state in gran parte partecipate da giovani studenti, sono tanti i serbi di tutte le età che continuano a scendere in piazza. Mercoledì un tribunale di Belgrado ha rinviato a giudizio per trenta giorni quattro delle 38 persone arrestate durante gli scontri con le forze dell'ordine.
L'opposizione ha dichiarato che le proteste non si fermeranno fino a quando non verrà annullato il risultato del voto del 17 dicembre: la prossima manifestazione si terrà sabato 30 dicembre.
Le autorità respingono le accuse di frode elettorale: il presidente serbo Aleksandar Vučić ha affermato che il tentativo di assaltare il municipio di Belgrado qualche giorno fa da parte dei sostenitori dell'opposizione filo-occidentale è stato provocato da forze esterne e mirava a minare la sovranità del paese balcanico.
L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ha riscontrato una "disparità di condizioni" durante la campagna elettorale tra la presenza dominante sui media di Vučić e del suo partito contro la quasi inesistenza della coalizione di opposizione.