Non si fermano le proteste a Belgrado contro il governo populista uscito vincitore dalle recenti elezioni. Le opposizioni parlano di presunti brogli durante il voto. Da Mosca arriva il sostegno a Vučić
Continuano le prosteste a Belgrado, in Serbia, per i presunti brogli durante le elezioni parlamentari e locali del scorso 17 dicembre che hanno decretato la vittoria del Partito progressista serbo del presidente populista Aleksandar Vučić, che ha ottenuto il 47 per cento dei voti e 129 seggi su 150 in parlamento. Da oltre dieci giorni le opposizioni protestano in piazza e non sono mancati gli scontri con la polizia.
Sabato attesi migliaia in piazza
Venerdì manifestati hanno anche raggiunto un gruppo di studenti universitari che ha fatto partire un blocco di 24 ore di una strada chiave della capitale serba durante le vacanze di Capodanno.Gli studenti hanno montato piccole tende, tavoli e sedie, hanno portato cibo e coperte e suonato musica nel loro accampamento improvvisato, affermando che rimarranno fermi fino all'inizio di una nuova manifestazione prevista per oggi, sabato 30 dicembre. Alla protesta sono attese migliaia di persone.
Mosca appoggia Vučić
Le autorità legate al presidente populista Aleksandar Vučićhanno accusato l'opposizione di incitare alla violenza con l'obiettivo di rovesciare il governo su istruzioni dall'estero, cosa che l'opposizione ha negato. Inoltre, i funzionari russi hanno esteso il pieno sostegno a Vučić nella repressione dei manifestanti, sostenendo che il voto è stato libero ed equo.