Aumentano le armi nucleari mentre Mosca sposta i missili in Bielorussia

A Russian Iskander-K missile is launched during a military exercise in February 2022.
A Russian Iskander-K missile is launched during a military exercise in February 2022. Diritti d'autore AP Photo
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Di Andrew Naughtie, Euronews
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Mentre alcuni stati dotati di armi nucleari si sono concentrati sulla modernizzazione dei propri arsenali, altri, in particolare la Cina, li stanno espandendo e modernizzando

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Dopo l’annuncio di Vladimir Putin di voler dispiegare missili nucleari tattici in Bielorussia, un nuovo rapporto ha fatto luce su inquietanti sviluppi nell’uso mondiale di armi nucleari.

La ricerca dello Stockholm International Peace Research Institute,SIPRI, spiega che il numero di armi nucleari operative è in aumento in tutto il mondo con un maggiore pericolo per la sicurezza globale. Tra i motivi di forte preoccupazione c’è la crescita dell'arsenale cinese, che secondo il rapporto, potrebbe raggiungere le dimensioni di quello americano e russo entro la fine del decennio. 

Secondo Hans M. Kristensen, Analista senior della SIPRI, Pechino "ha avviato una significativa espansione del suo arsenale nucleare" che potrebbe destabilizzare lo scenario nucleare mondiale. È sempre più difficile far quadrare il tutto con l'obiettivo dichiarato della Cina di avere solo forze nucleari minime necessarie per mantenere la propria sicurezza nazionale", ha affermato Kristensen.

Ad espandere i loro arsenali ci sarebbero anche l'India e il Pakistan, che stanno entrambi sviluppando nuovi sistemi di lancio di missili.

I ricercatori del SIPRI hanno fatto notare che il crescente sviluppo indiano di armi a lungo raggio include sistemi che potrebbero prendere di mira il territorio cinese – questo in un momento in cui le relazioni tra Pechino e Nuova Delhi sono particolarmente tese.

Nel frattempo, mentre la Corea del Nord non ha effettuato alcun test nucleare, durante l'anno, ha continuato a costruire e testare missili a lungo raggio. Secondo le stime del SIPRI, ha notevolmente aumentato il numero di testate, così come le scorte di materiale fissile necessarie per assemblarne di nuove.

Tuttavia, una delle maggiori preoccupazioni per i ricercatori è la guerra in Ucraina, che secondo il SIPRI ha ampliato le divergenze nella diplomazia sul tema del nucleare.

Il fattore russo

Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, il presidente russo Putin e altre figure all’interno del Cremlino hanno avvertito sull’eventualità di attacchi nucleari, anche se la gravità di queste minacce è difficile da valutare.

L'ultimo annuncio di Putin sugli schieramenti nucleari in Bielorussia è arrivato mentre Kiev organizzava un'importante controffensiva contro i suoi militari assediati.

Il governo bielorusso ha confermato di aver ricevuto missili Iskander con una portata di 500 km e che i jet Su-25 sono stati adattati per trasportarli, il che significa che potrebbero facilmente raggiungere gran parte del continente europeo e la maggior parte degli alleati europei della NATO.

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno fatto sapere di essere pronti al dialogo con Russia e Cina sul nucleare. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha insistito, all'inizio di questo mese, sul fatto che anche se l'amministrazione Biden sta adottando contromisure contro la sospensione del trattato New Start da parte del Cremlino, c’è sempre una soluzione diplomatica.

"Non è nell'interesse dei nostri paesi intraprendere una competizione sull’uso delle forze nucleari strategiche", ha detto Sullivan all'incontro annuale dell'Associazione per il controllo degli armamenti all'inizio di questo mese. "Piuttosto che aspettare di risolvere tutte le nostre divergenze bilaterali, gli Stati Uniti sono pronti a coinvolgere la Russia, in questo momento, per gestire i rischi nucleari e sviluppare un accordo post 2026". 

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