Una legge sui media accende il dibattito in Ucraina

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a sinistra, e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa. 3 febbraio 2023
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a sinistra, e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa. 3 febbraio 2023 Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Ilaria FedericoEstelle Nilsson-Julien
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La nuova legge ucraina sui media, entrata in vigore il 31 marzo, estende in modo significativo i poteri del Consiglio nazionale ucraino per la televisione e la radiodiffusione. La riforma non soddisfa tutte le organizzazioni sindacali ucraine.

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Secondo alcuni servirà a combattere la disinformazione russa, altri denunciano un tentativo di censura. La nuova legge ucraina sui media, entrata in vigore il 31 marzo, estende in modo significativo i poteri del Consiglio nazionale ucraino per la televisione e la radiodiffusione. L'ente ha ora l'autorità di sospendere i siti web di informazione considerati pericolosi, senza provvedimento o controllo da parte dell’autorità giudiziaria.

Secondo i suoi sostenitori, il decreto aiuterà il governo ucraino a combattere la disinformazione e la propaganda, ma alcune organizzazioni di giornalisti denunciano il tentativo di introdurre la censura e limitare la libertà dell’informazione.

La riforma non è un progetto recente. Il Presidente Volodymyr Zelensky l’aveva annunciata già nel 2019, all’inizio del suo mandato. All'epoca, i sindacati dei giornalisti ucraini si erano opposti categoricamente considerando troppo rigido il progetto di legge e i poteri assegnati al Consiglio nazionale troppo estremi per una società democratica come l'Ucraina. Nel maggio 2020 il Parlamento ucraino ritirò, così, il disegno di legge.

Cosa cambierà con la nuova legge?

La nuova legge sui media prevede che il Consiglio nazionale ucraino per la televisione e la radiodiffusione possa multare i media, revocare le loro licenze e bloccare temporaneamente le pubblicazioni, in alcuni casi senza previa verifica da parte dei tribunali giudiziari.

La metà dei membri dell’ente statale di regolamentazione dei media è nominata dal Presidente e l’altra metà dal Parlamento democraticamente eletto, composto da una maggioranza pro-Zelensky. Si tratta quindi di un organo gestito dalle autorità governative ucraine.

Il decreto prevede, inoltre, che i media possano essere sospesi se le informazioni sulla loro appartenenza non sono chiare, per la diffusione di materiale "discriminatorio", di notizie positive sull'invasione russa o di simboli nazisti e comunisti.

I media online registrati dallo Stato possono essere bloccati da un tribunale dopo il quarto avviso di violazione, mentre quelli non registrati, i cui proprietari e i giornalisti sono identificabili, possono essere bloccati senza una sentenza del tribunale per 14 giorni e dopo il quinto avvertimento. I media anonimi i cui proprietari e giornalisti non sono identificabili saranno sospesi con una procedura più rapida.

La ricezione della legge

A settembre il Sindacato nazionale dei giornalisti indipendenti ucraini (Nuju) ha commentato che la legge rappresenta "la più grande minaccia alla libertà di espressione nella storia indipendente dell'Ucraina". L'organizzazione ha aggiunto che l'adozione della legge potrebbe gettare "l'ombra di un dittatore" su Zelensky. “Non possiamo davvero fidarci della neutralità di questo organismo, al quale sono stati conferiti poteri senza precedenti" ha dichiarato a Euronews Serhiy Shturkhetskyy, segretario generale del sindacato.

Dall’altro lato l’opinione di Reporter senza frontiere (Rsf) sulla legge è molto positiva. “Accogliamo con favore questa riforma, attesa da diversi anni, e i miglioramenti apportati prima della sua adozione", ha dichiarato Jeanne Cavelier, responsabile dell'ufficio di Rsf dedicato all'Europa orientale e l'Asia centrale.

Anche Detector media, una ong fondata da giornalisti ucraini che lotta contro la disinformazione e la propaganda nel giornalismo, saluta positivamente la riforma. “Ci stiamo già registrando ufficialmente come indicato dalla legge, per dare l’esempio agli altri media”, ha dichiarato a Euronews Galyna Petrenko, direttrice dell’organizzazione.

Una legge in linea con gli standard europei?

L'Europa, a quanto pare, ha opinioni contrastanti sulla questione. A luglio la Federazione europea dei giornalisti ha invitato l'Ucraina a ritirare il progetto di legge, unendosi alle richieste di altre organizzazioni ucraine affiliate, il Sindacato nazionale dei giornalisti indipendenti ucraini (Nuju) e il Sindacato indipendente dei media ucraini (Imtuu).

Secondo la Federazione, il disegno di legge contiene "molte disposizioni contrarie ai valori europei". Il Committee to protect journalists ha inoltre dichiarato che la legge "minaccia di limitare la libertà di stampa nel Paese e lo allontanerà ulteriormente dagli standard dell'Ue".

Nel 2020, il Consiglio d'Europa e la delegazione dell'Ue in Ucraina avevano rilasciato dichiarazioni chiare sulla necessità dell’Ucraina di adottare una riforma della regolazione dei media che soddisfi gli standard europei per facilitare l’adesione del Paese all’Ue.

“Un regolatore forte e statale è una pratica comune nei Paesi dell'Ue”, ha commentato Marianna Perebenesiuk, responsabile dei progetti in Ucraina di Reporter senza frontiere, contattata da Euronews. ”La legge ucraina era troppo liberale rispetto alla legislazione europea”, ha continuato l’esperta. “Aveva bisogno di allinearsi agli standard europei, e proprio la volontà dell’Ucraina di aderire ai valori dell’Ue ha accelerato l’adozione della riforma”.

Il Consiglio dell’Unione europea riconosce esplicitamente che "per garantire un'ampia gamma di media indipendenti e autonomi nel settore dei media audiovisivi, è essenziale prevedere una loro adeguata regolamentazione".

“Accogliamo con favore l'adozione della legge sui media da parte del Parlamento ucraino. La Commissione si è impegnata a fondo in questo progetto ed è pronta a continuare a sostenere le autorità ucraine nel garantire il massimo allineamento possibile della sua legislazione all'Ue” ha dichiarato a Euronews Ana Pisonero Hernandez, portavoce della Commissione europea. 

”Insieme al Consiglio d'Europa, abbiamo fornito delle indicazioni e le autorità ucraine ne hanno tenuto conto, in particolare per quanto riguarda la garanzia dell'indipendenza dell'autorità di regolamentazione dei media. Accogliamo con favore questo progresso” ha concluso la portavoce.

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