Portovesme, sale la tensione nel Sulcis

Corteo e blocco ai cancelli dei mezzi pesanti in sito Portoscuso
Corteo e blocco ai cancelli dei mezzi pesanti in sito Portoscuso
Di ANSA

(ANSA) – PORTOSCUSO, 27 MAR – Doveva essere un’assemblea per
decidere nuove iniziative di lotta, invece si è trasformata in
un corteo dall’ingresso principale della Portovesme srl ai
cancelli dei mezzi pesanti per un blocco. Sale la tensione nello
stabilimento del Sulcis, dove sono a rischio 1450 posti di
lavoro tra gli impianti dell’area industriale di Portoscuso e
quelli di San Gavino, la fonderia del Medio Campidano, dopo la
fumata nera al Mimit, la scorsa settimana, sulla questione del
costo dell’energia. “La Glencore – fanno sapere le Rsu – ha autorizzato lo
spostamento di un bilico di galene, ossia le materie prime per
la produzione del piombo, qui a Portovesme, e per la
raffinazione dei materiali preziosi a San Gavino e noi siamo
contrari perché significa che si stanno portando via le materie
prime. Ora la società deve chiarire perché porta via prodotti
necessari alle lavorazioni”. Nel frattempo la vertenza arriva in Consiglio regionale, con
Cesare Moriconi del Pd che chiede che sulla crisi di Portovesme
srl vi sia la convocazione straordinaria e urgente
dell’Assemblea sarda e “la valutazione di una richiesta al
Governo nazionale di riconoscimento dell’interesse strategico
nazionale dell’impianto di Portovesme”. Ieri la messa celebrata dal vescovo di Ales e Terralba, mons.
Roberto Carboni, nel piazzale della fonderia di San Gavino:
“Vogliamo fare una richiesta a chi deve sedersi al tavolo,
Governo, Regione e azienda – ha detto nell’omelia – non si
tratta solo di fare soldi ma di riconoscere che ci sono persone,
famiglie e storie che si stanno costruendo e senza il lavoro ci
sarà una drammatica difficoltà a realizzarle” (ANSA).

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