Iran, lo spettro del collasso economico. Nuovo minimo storico per il riyal

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Di Debora Gandini
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La moneta precipita scendendo per la prima volta a 600.000 riyal per dollaro. Secondo gli analisti il calo dipende dagli effetti delle attuali proteste antigovernative a livello nazionale e dal fallimento dell'accordo sul nucleare del 2015

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Nuovo minimo storico per la valuta iraniana. La moneta precipita scendendo per la prima volta a 600.000 riyal per dollaro. Secondo gli analisti il calo dipende dagli effetti delle attuali proteste antigovernative a livello nazionale e dal fallimento dell'accordo sul nucleare del 2015. Intanto a Teheran e in altre città dell’Iran centinaia di persone sono rimaste in coda per ora agli uffici di cambio per acquistare i dollari sempre più scarsi mentre l’inflazione ha raggiunto il 53,4% a gennaio dal 41,4% di due anni fa, gravando sui risparmi di una vita di milioni di iraniani.

Dall’inizio delle manifestazioni, seguite alla morte della 22enne Mahsa Amini, la moneta della Repubblica Islamica, il riyal, ha perso quasi il 14% del proprio valore.

Intanto mentre le proteste sono andate scemando, per le durissime repressione del governo religioso, nel paese aleggia lo spettro del collasso economico. Per prima volta dal 1979 (l’anno della Rivoluzione khomeinista) è stata autorizzata la vendita sistematica di beni pubblici, con la nomina di sette “saggi” che, di fatto, supervisioneranno le cessioni, suscitando indignazione tra la gente e aperte polemiche perfino in Parlamento.

Da anni l’inflazione è alle stelle a causa delle sanzioni Usa ed europee che di fatto hanno bloccato il commercio estero e le vendite di greggio sono precipitate ai minimi.

Le sanzioni europee

A novembre c’è stato un nuovo round di sanzioni dell’Unione europea contro il regime iraniano. Durante un lungo incontro a Bruxelles in cui si è discusso anche della guerra in Ucraina, i ministri degli Esteri dei 27 hanno deciso di sanzionare 29 persone e tre entità per la brutale repressione delle proteste anti-governative che scuotono il paese da fine settembre, ma anche per il ruolo dell'Iran nella guerra in Ucraina.

Josep Borrell, alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato: "Insistiamo anche affinché l'Iran smetta di fornire armi che la Russia sta usando per commettere atrocità contro il popolo ucraino... (la vendita di droni suicidi alla Russia) è una chiara violazione della risoluzione 2.231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Tra i sanzionati ci sono due generali iraniani e il ministro degli interni iraniano. Le proteste sono scoppiate dopo la morte della 22enne curda Mahsa Amini, arrestata perché non avrebbe indossato il velo in modo corretto. La morte della donna ha provocato proteste a livello nazionale che sono state violentemente represse dalle autorità.

Secondo la Ong Iran Human Rights, almeno 326 persone sono state uccise durante la repressione e 2.000 saranno processate con varie accuse, molte delle quali rischiano la pena di morte.

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