Detenuto evaso: sindacati, sembrava tutto programmato

(ANSA) – NUORO, 25 FEB – “Il detenuto pugliese è evaso in
modo rocambolesco da uno dei penitenziari più sicuri d’Italia e
in queste ore si sta cercando di capire come sia stato
possibile, ma pare avesse tutto pronto e che l’evasione fosse
ben architettata e programmata da tempo”. Lo denuncia il
segretario generale Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa,
all’indomani dell’evasione dal braccio di massima sicurezza del
carcere di Badu ‘e Carros di Marco Raduano, originario di San
Giovanni Rotondo (Foggia) di 39 anni, boss della Sacra Corona
Unita ed elemento di spicco del clan dei Montanari, condannato
all’ergastolo.
Il sindacalista rilancia: “Da tempo denunciamo la carenza di
personale e questo è il fattore principale che ha compromesso la
sicurezza interna ed esterna nel carcere nuorese – prosegue
Villa – A nulla sono valse le nostre rivendicazioni quando
facemmo arrivare il nostro messaggio al capo del Dap non
partecipando all’incontro sindacale a Badu ‘e Carros sapendo che
saremmo stati di fronte all’ennesima promessa. A nulla sono
valse le richieste del provveditore Maurizio Veneziano, della
direttrice Patrizia Incollu in un penitenziario dove dove sono
state assegnate troppe poliziotte per un carcere dove sono
reclusi solo detenuti di sesso maschile. Sarebbe stato
opportuno, almeno per logica, assegnare più poliziotti e
aumentare i livelli di sicurezza”.
E sul punto interviene anche Mimmo Nicotra presidente della
confederazione sindacale Consipe. “La Polizia Penitenziaria è
lasciata sola proprio dalle istituzioni che dovrebbero tutelarla
- attacca – Urge una riforma del corpo affinché possa svolgere i
propri compiti in una cornice istituzionale strutturata, con un
proprio dipartimento e non alle dipendenze di un fallace Dap.
L’ennesima evasione di un pericoloso detenuto può solo
confermare la crisi del sistema dell’esecuzione penale italiana:
la Polizia penitenziaria italiana è numericamente inadeguata,
con una scadente formazione, non è equipaggiata ed è senza guida
priva di status di polizia e in taluni casi persino obiettori di
coscienza. La riforma del Corpo è urgente”, conclude Nicotra.
(ANSA).